Società

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Tutto ciò che è sociale ma non riflessione sociologica, legandosi a quello che compone la realtà in cui viviamo.

Immagine liberamente tratta da upload.wikimedia.org

Giovedì, 14 Febbraio 2013 00:00

Tav, una gestione che fa paura

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Troppo gravi le ipotesi di reato, troppo approfondite le indagini della magistratura sul passante ferroviario dell'alta velocità ferroviaria. Qualcosa si doveva fare. Così torna in vita l'Osservatorio ambientale, che dovrebbe vigilare sulla correttezza dei lavori della grande opera. L'annuncio è stato dato in consiglio comunale dall'assessore all'urbanistica Elisabetta Meucci: “I ministri allo sviluppo economico Corrado Passera e all'ambiente Corrado Clini hanno firmato l'integrazione dell'accordo sulla riattivazione dell'organismo, necessaria affinché il rinnovo diventasse effettivo”.

Mercoledì, 13 Febbraio 2013 00:00

Il rugby e i fenomeni di massa

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I diversi sport non differiscono tra loro solamente per le regole che li governano, per la forma della palla o della rete o per l'abilità fisica richiesta. Ogni sport è una grande diversa metafora della vita che si costruisce intorno ad un precisa idea delle relazioni umane. Per questo il fenomeno sportivo pure se nel suo complesso contaminato da processi di omologazione imposti dalla spettacolarizzazione e dai potenti interessi economici che lo governano, ancora è in grado di mantenere differenti e profondi significati capaci di produrre conseguenti comportamenti di massa.

Domenica, 10 Febbraio 2013 00:00

Precari a scuola. Il futuro senza futuro

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Ogni settore del mondo del lavoro è ammorbato dal precariato. Gli argomenti che tentano di spiegarne l'esigenza chiamano in causa l'inevitabilità del capitalismo e il primato del profitto. Superati per il settore dell'economia privata, essi appaiono del tutto inconsistenti quando si parla di servizi pubblici. E se si parla di scuola, essi riassumono errori politici e sintesi antistoriche che, soprattutto negli ultimi venti anni – quelli del rampantismo neoliberista – hanno ridicolizzato la vita, lo studio, la socializzazione di migliaia di persone.

Mercoledì, 06 Febbraio 2013 00:00

Il vendolese e le lingue scomparse

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Ricordiamo che le opinioni dei collaboratori non valgono come espressione del pensiero della redazione.

L’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, universalmente conosciuta come UNESCO, conduce fin dalla sua fondazione il meritorio compito di censire, catalogare, studiare, tutte le lingue che si parlano nel mondo, che sono stimate fra 6000 e 7000. L’Unesco svolge un'opera, simile a quella che altre organizzazioni svolgono per la salvaguardia della biodiversità delle specie animali e vegetali, perseguendo l’obiettivo di preservare le lingue minoritarie o quantomeno di tramandarne la memoria. Questa iniziativa è necessaria in quanto nel mondo ogni due settimane una lingua scompare, 2500 sono a rischio e 199 sono parlate al più da una decina di persone, questo lavoro si svolge tra notevoli difficoltà: alcune lingue non hanno forma scritta, né conseguentemente possiedono un alfabeto che ne renda i suoni, esse hanno solo la forma parlata, da pochi individui e in gran parte anziani. Senza l’Unesco di lingue come il taushiro (1 parlante), il kaixana (1 parlante), il lemerig (2 parlanti), il chemehuevi (3 parlanti), il njerep (4 parlanti), il liki (5 parlanti), si perderebbe perfino il ricordo.

Martedì, 05 Febbraio 2013 00:00

Al voto... al voto...

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Il 2 febbraio 1945 finisce la lunga attesa delle donne per l'esercizio del diritto di voto. Un percorso iniziato all'indomani dell'unificazione, nel 1861. I primi movimenti di emancipazione si collocano nei primi anni del 1900 ma è solo con l'abbattimento della dittatura fascista e la conquista della democrazia che il consiglio dei ministri estende il voto alle donne al compimento della maggiore età (all'epoca 21 anni). Le donne votano per la prima volta nel corso delle elezioni amministrative del marzo e aprile 1946 e, successivamente, per il referendum monarchia/repubblica, il 2 giugno 1946. Non voglio fare una retorica celebrazione, ma ricordare che il voto è il risultato della lotta di tante generazioni di donne e uomini, capace di cancellare un’ingiustizia. Un piccolo tassello nella lotta per l’emancipazione che ancora ci vede in trincea.

Ma torniamo al presente, a questi giorni duri di campagna elettorale di bombardamento mediatico, di overdose di talk, di colpi bassi senza esclusione, di promesse al vento, di facce di leader che si propongono e sovrappongono, di poteri forti che dispiegano tutti i mezzi a disposizione per mantenere l’egemonia sul sistema.

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