Tutto ciò che è sociale ma non riflessione sociologica, legandosi a quello che compone la realtà in cui viviamo.
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“Da migranti a Liberi cittadini del Mondo”, questo è il titolo che ha preso il convegno svoltosi il 1 marzo al Palazzo Medici Riccardi di Firenze, in occasione della ricorrenza di quel primo marzo 2010 che vide il primo grande sciopero organizzato dai cittadini stranieri che ha segnato un passo importante per la lotta contro la discriminazione e l’iniquità, contro l’ingiustizia e il razzismo e in nome di una società multietnica e multiculturale e del riconoscimento di una totale dignità umana e giuridica a tutti i cittadini stranieri, che vengono o nascono nel nostro paese e che tengono stretto il sogno di una paese che li accolga e che li tratti col rispetto che chiunque ha diritto di ricevere, perché possano sentirsi veramente cittadini liberi e integrati.
Il modello Marchionne trova nuovi adepti tra gli amministratori pubblici. Da Firenze a Parma è cominciato un pesante attacco ai salari dei dipendenti pubblici. L’ultimo contratto nazionale scadeva nel 2009 e sarà bloccato presumibilmente sino al 2014, l’unico strumento rimasto è quello della contrattazione decentrata che a fronte di un’inflazione reale del 7,2% prova a mitigare in qualche modo la perdita del potere d’acquisto.
Il 14 febbraio mentre molte donne scendevano in piazza per il “One Billion Rising”, un flash mob internazionale contro il femminicidio, nei tg di tutto il mondo rimbalzava la notizia dell’omicidio di Reeva Steenkamp. Una giovane donna laureata in legge e testimonial per una campagna contro gli stupri, sempre a fianco delle donne per la difesa dei loro diritti; ma famosa soprattutto per la sua bellezza e per essere la fidanzata di Oscar Pistorius.
Tra l'utile e il futile c'è di mezzo il voto. E tra i voto e il non voto c'è di mezzo una classe politica che anche in campagna elettorale ha le armi del dialogo con il paese spuntate! È come se l'idea di parlare di sé, del proprio progetto, di come si intende attuarlo, per poi arrivare all'invito corretto e diretto 'vota me!', non sfiorasse i contendenti.
Se il mondo trema per una danza collettiva è possibile cambiare.
Il 14 febbraio 2013 le prime a danzare contro la violenza sono state le donne in Papua Nuova Guinea. Poi la danza ha attraversato l’Australia, l’Asia, l’Africa, l’Europa e l' America del Nord e del Sud. Ragazze, bambine, donne di ogni età, estrazione sociale, professione, tutte insieme per dire 'Stop the Violence', 'La violenza finisce ora' danzando sulle note di “Break the chain”.
Dal servizio sanitario nazionale prima o poi si è costretti a passare, per se stessi o per accompagnare propri parenti. La sanità pubblica riguarda tutti, da chi si frattura un arto a chi deve semplicemente sottoporsi a analisi di controllo. Sono però in pochi a occuparsene, fuori dalla contingenza di un disservizio da denunciare o di un diritto da far valere. Sembra quasi che, per scaramanzia, si preferisca evitare di evocare malattie o disabilità, riducendo il tema a una questione per anziani. Anche di questo si è parlato nella conferenza stampa indetta dai promotori della manifestazione di sabato 16 febbraio a Firenze, indetta dal Coordinamento della difesa della sanità pubblica e dal Comitato no debito.
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