Tutto ciò che è sociale ma non riflessione sociologica, legandosi a quello che compone la realtà in cui viviamo.
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Pubblicità no profit, tra buone intenzioni e pornografia dei sentimenti
"Il tuo aiuto può fare tanto per lui", "dona e aiuta un bambino a diventare grande"... Ogni giorno, più volte al giorno, siamo bombardati da richieste di sostegno alle più svariate cause. Il nostro egoismo è continuamente scosso da messaggi che ci ricordano l'esistenza nel mondo di situazioni disperate a cui serve il nostro urgente aiuto.
Il burocrate nero: il fallimento della politica sull’immigrazione del ministro Minniti
In queste ultime settimane di campagna elettorale, Matteo Renzi sta facendo girare come una trottola per l’intera penisola Marco Minniti, per sfoggiare i suoi risultati di Ministro dell’interno del governo Gentiloni. Applicando delle politiche e una chiara strategia voluta dal segretario nazionale del PD per trattenere l’elettorato di destra che, con la rinascita di Berlusconi e Forza Italia, sta tornando alla sua tradizionale collocazione dopo alcuni anni: uno dei tanti flussi elettorali che stanno fuoriuscendo dal Partito Democratico da tutte le direzioni politiche, la cui quantità sarà misurabile solamente dopo il voto. Dopo aver posizionato pedine (al momento) fedeli nei Collegi per reggere l’urto di una possibile sconfitta e schiacciare una minoranza infuriata, Renzi utilizza la ricetta Minniti contro l’incalzante quanto fomentato malcontento della popolazione italiana verso i rifugiati e migranti. Una ricetta basata su due pilastri fondamentali: il decreto sicurezza Minniti-Orlando (l’inserimento del nome del guardasigilli è una chiara mossa politica) e il Minniti Compact sull’immigrazione.
Macerata: il sonno della ragione
Macerata, un fascista prende la pistola ed incomincia a sparare in piazza con un solo obiettivo: uccidere persone di colore. Undici persone ferite e di cui sei ferite gravemente, una strage evitata per pura casualità, un attentato mirato a creare terrore nel vero senso della parola.
Club del libro su Twitter: tra cultura e nuove tecnologie
È uno stereotipo molto comune, specialmente associato a preoccupazioni sul comportamento e la cultura di gruppo delle generazioni più giovani, che internet, e i social media in particolare, rappresentino una forza particolarmente deleteria quando si tratta dello sviluppo di una formazione culturale. Tutti quanti abbiamo a un certo punto letto l'inevitabile articolo di costume in cui si opponeva, come fosse un bivio senza altra possibile uscita, il tempo trascorso su internet a quello trascorso a leggere, giungendo alla conclusione che le interazioni di gruppo sui social media, oltre a essere un pericoloso covo di bullismo e diseducazione, stiano gradualmente accentuando il distacco degli adolescenti e post-adolescenti dalle attività tradizionalmente culturali, prima fra tutte proprio la lettura.
Senza pretese: da Macerata
Riceviamo da una persona che vive a Macerata questo contributo arrivatoci sabato, con richiesta di pubblicazione in forma anonima, che rispettiamo.
Macerata la dormigliona, Macerata “Civitas Mariae”!
La bianca, la candida, l'insofferente cittadina di quarantamila anime si sveglia tardi col delitto di paese poco più che cominciato.
Un pasticcio chiamato Scuola del Patrimonio
La formazione da un po' di tempo a questa parte, nel nostro Paese, sta assumendo sempre più i connotati di un'eterna esperienza ciclica che pare non voler terminare mai.
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