Cultura

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Dalla divulgazione scientifica alle recensioni di romanzi, passando per filosofia e scienze sociali, abbracciando il grande schermo e la musica, senza disdegnare ogni forma del sapere.

Immagine liberamente tratta da pixabay.com

Giovedì, 30 Aprile 2015 11:29

Ricordando Lester Bangs

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Ricordando Lester Bangs
33 anni esatti dalla scomparsa del grande critico musicale californiano

Non mi chiedete perché guardi a gruppi rock come possibili modelli per una società migliore. Penso che sia solo per il fatto di aver intravisto qualcosa di bello in un momento di illuminazione e probabilmente l’ho confuso per una profezia che ha da sempre cercato la sua realizzazione.

1973. Lester Bangs, reo di mostrarsi “irrispettoso nei confronti dei musicisti”, viene licenziato dalla rivista Rolling Stone, dopo una recensione particolarmente negativa nei confronti dei Canned Heat. Inizia un periodo particolarmente complesso per il giovane critico musicale californiano. Il suo giornalismo militante, volto a promuovere la musica come strumento di lotta e cambiamento del sistema entra in contrasto con la realtà sociale e artistica dell’epoca: la grande stagione psichedelica è al collasso, la cultura hippie in declino, i grandi gruppi venerati da Bangs come Velvet UndergroundVan MorrisonCaptain Beefheart sembrano aver già espresso il meglio di loro stessi mentre all’orizzonte una nuova generazione di musicisti si crogiola nella restaurazione fatta di fronzoli e barocchismi progressive.

È finalmente arrivata nelle sale italiane la trasposizione cinematografica del romanzo bestseller di Tom Rob Smith, "Child 44 - Il Bambino 44" (uscito nel 1998, pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer). Lo scrittore londinese, di madre svedese e padre inglese, è noto per i suoi libri ambientati nella Russia degli anni Cinquanta, ovvero negli ultimi anni di potere di Stalin. Bisogna dire che il film è stato bandito in Russia con la motivazione, data dallo stesso Ministro della Cultura, che la pellicola "dipinge i sovietici come una sottocategoria umana immorale, una massa di orchi assetati di sangue, una massa di spiriti malvagi e la pellicola rappresenta una distorsione storica dei fatti". In parte è vero, più avanti spiegherò perché. Il film, finanziato dagli americani e prodotto da Sir Ridley Scott, vanta un regista svedese (Daniel Espinosa) che è stato scelto prevalentemente per il grande successo di "Snabba Cash" (con protagonista il connazionale Joel Kinnaman che è anche in "Bambino 44"). Grazie a questo boom internazionale,ha diretto poi il primo thriller negli Stati Uniti: ovvero "Safe House" (con protagonisti Denzel Washington e Ryan Reynolds). La pellicola parte dal 1945 alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Immaginate la settecentesca sala del Teatro alla Scala affollata dalla buona società milanese in abito scuro e cravattino nero, le soffuse luci gialle dei lampadari, la seria compostezza delle maschere, il chiacchiericcio e le conversazioni galanti tra un atto e l’altro e il rigoroso e solenne silenzio durante lo spettacolo.

Cancellate tutto. Perché alla “Cenerentola per bambini” a colmare la Scala sono spettatori giovanissimi, piccoli e rumorosi, vivaci, giocosi e perfettamente ingenui. Il progetto “Grandi opere per piccoli” è rivolto a un pubblico di ogni età, purché minorenne, e l’esperimento sembrerebbe del tutto riuscito.

Mercoledì, 22 Aprile 2015 00:00

Giselle, il ballet blanc che commuove la Scala

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Sono ormai diverse decadi che alla Scala si aggirano le Villi, leggendari spiriti danzanti, vestiti di bianco e tremendamente vendicativi: sono le anime immortali delle giovani tradite o abbandonate, che danzano sulle note di “Giselle”, intramontabile balletto di Adolphe-Charles Adam.

Lunedì, 20 Aprile 2015 00:00

Cosa vuol dire difendere gli olivi?

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Da alcuni giorni, il caso degli olivi del Salento (un misterioso morbo che li affligge, la brutalità delle misure previste, l’apparente contrapposizione tra popolo che vuole bene agli alberi e poteri ciechi pronti a radere al suolo il paesaggio) ha raggiunto un’esposizione mediatica nazionale, anche a seguito dell’interessamento – purtroppo incline al complottismo – di alcuni personaggi dello spettacolo.

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