Cultura

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Dalla divulgazione scientifica alle recensioni di romanzi, passando per filosofia e scienze sociali, abbracciando il grande schermo e la musica, senza disdegnare ogni forma del sapere.

Immagine liberamente tratta da pixabay.com

Lunedì, 29 Dicembre 2014 00:00

Lo Hobbit - La Battaglia delle Cinque Armate

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So benissimo che scrivere del film de Lo Hobbit equivale ad infilarsi in un nido di vespe ma lo abbiamo aspettato così a lungo che correrò il rischio della scomunica.

Il 17 dicembre 2014, in contemporanea con gli Stati Uniti, è uscito il terzo capitolo della saga che racconta le avventure di Bilbo Beggins. Una trilogia molto discussa, quella del prequel de Il Signore degli Anelli. Molte delle critiche avanzate sono fondate e anche io, che non rientro tra quelli che sono rimasti disgustati dalla trasposizione cinematografica, non posso non concordare con chi puntualizza le diverse inesattezze (leggi qui) nella riproduzione di Jackson.

Sabato, 27 Dicembre 2014 00:00

Ci sono in cielo tutte le stelle

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“E quindi uscimmo a riveder le stelle.”
Dante, Inferno, canto XXXIV


Quando si dice che i giovani sono il nostro futuro. Ebbene, in questo caso è proprio vero: il diciottenne, nostro concittadino lastrigiano (anzi, malmantilese), Francesco Alfano, è la dimostrazione che non è vero che tutti i giovani siano sfiduciati, privi di coraggio e di speranza di fronte a un mondo che effettivamente non offre loro alcuna certezza, alcuna solidità, in un momento in cui gli orizzonti sembrano sfumare sempre più lontano e ogni luce sembra offuscarsi e venir inghiottita dentro un abisso scuro senza fondo. Francesco è giovane, ma la sua luce il mondo ancora non è riuscita a spegnerla, tanto che questo giovanissimo il 21 dicembre, presso l’antico Spedale di Sant’Antonio, a Lastra a Signa, ha presentato il suo libro “Ci sono in cielo tutte le stelle”, che non ho difficoltà a ritenere il primo di una proficua e lunga schiera.

Al Centre Pompidou di Parigi fino al 27 aprile 2015 una delle più grandi retrospettive su Jeff Koons ci consegna un regalo di Natale. Ma si tratta proprio di un regalo?

È questo che non si capisce leggendo i qualificati commenti degli addetti ai lavori più accreditati dell’arte contemporanea, di cui per sobrietà non facciamo i nomi. L’esposizione attraversa ben trentacinque anni di attività della stella assoluta (vivente) della Business art americana, scandita in serie distinte. Inflatables, Pre New, The New, Equilibrium, Luxury and Degradation, Statuary, Banality, Made in Heaven, Celebration, Easy Fun, Easy Fun Etheral, Popeye, Hulk Elvis, Antiquity, Gazin Ball. 

Martedì, 23 Dicembre 2014 00:00

I migliori 50 film del 2014

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TOP 50 anno 2014 In attesa di un 2015 che si preannuncia ricco di rilevanti uscite, a dicembre si sa è tempo di classifiche. Mi sono divertito a elaborare la Top 50 dell'anno che sta finendo. La classifica è basata sulle uscite ITALIANE dal 1 gennaio al 31 dicembre 2014. Lo so, sicuramente i "miei gusti" saranno giudicati da ognuno di voi, ma per me il bello è il confronto. Ho premiato il grande cinema d'autore internazionale, senza osteggiare quello italiano. Infatti nella top 20 ci sono diversi autori connazionali come Olmi, Virzì, Sabina Guzzanti, Martone e Salvatores (che è lo sperimentatore per eccellenza del nostro cinema tricolore). In più la sorpresa "Anime Nere", film su un argomento scottante come la n'drangheta calabrese. In attesa del 2015, in cui arriveranno in sala i nostri top player (come Sorrentino, Garrone e Moretti, solo per citarne alcuni). Fortunatamente non mancano alcune straordinarie sorprese, tra cui spiccano il coreano "Snowpiercer" e l'indipendente "Lo sciacallo" o il documentario di Wim Wenders, "Il sale della terra". E poi ci sono autori di grande livello come i fratelli Coen, i fratelli Dardenne, Scorsese, Fincher, Mc Queen. La maggior delusione dell'anno la conferisco al film di Darren Arofnosky, "Noah", che era stato tratteggiato come una delle più belle pellicole degli ultimi anni. E invece fa acqua da tutte le parti. Sul podio anche "Transformers 4" di Michael Bay (una cagata pazzesca) e "Dracula Untold". Tra le delusioni ci metto (anche se molti di Voi credo non siano d'accordo) il terzo capitolo de "Lo Hobbit" di Peter Jackson. Secondo me toglie invece di aggiungere ad una saga come quella del "Signore degli anelli".

Lunedì, 22 Dicembre 2014 00:00

I Migliori Dischi di un 2014 agli sgoccioli

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I migliori 20 album internazionali e le migliori 6 uscite discografiche nel panorama italiano

Cosa resta di questo 2014 musicale? Come da diversi anni a questa parte, non si può non constatare una postmoderna tendenza al patchwork, al mettere insieme generi diversi per cercare di vedere se causalmente ne esca fuori qualcosa di originale. L’innovazione fin dagli anni zero, procede a ritmi estremamente blandi, ma indubbiamente ci sono vari dischi che creano una tendenza, diventano punti di riferimento importanti, indicano –anche se non intraprendono - una strada nuova da seguire.

Ogni classifica è molto soggettiva, ma la convergenza della critica musicale verso certi lavori, mette in evidenza, a parare di chi scrive, due tendenze. La prima è la proliferazione di una forma di cantautorato iper- espressionista sempre più aperto a ogni forma di contaminazione stilistica e deviazione sintetica ma sempre ancorato al pop. Emergono complessi affreschi multi cromatici dal capolavoro (forse l’unico dell’anno) di St. Vincent, ma anche dal “queer-pop” di Perfume Genius, dall’indie-mainstream di Lana de Rey o dal trip hop in salsa r’n’b di FKA Twigs, tanto per citare solo alcune uscite del 2014. La seconda tendenza è un rafforzamento significativo del revival psichedelico degli anni sessanta: gli esordienti Temples recuperano Beatles e Pink Floyd in un disco freschissimo e magnetico, gli Svedesi Goat ne ampliano il campo applicativo mescolando sapientemente la psichedelia con la world Music Orientale e Subsahariana, mentre anche nei lavori ipercitazionisti e multi dimensionali di Horrors e The War on Drugs, la psichedelia trova un posto di primo piano.

In uno scacchiere in cui - nonostante le nuove tecnologie - la capacità di aprire nuove strade musicali è ancora a quasi totale appannaggio di un pugno di zone Geografiche (Usa e Canada, Isole Britanniche, Scandinavia), l’Italia mostra un certo ritardo rispetto alle novità e alle tendenze in atto. Nuovi stili arrivano da noi in grande ritardo precludendo quasi totalmente alle band nostrane la possibilità di contribuire alla rifinitura dei nuovi linguaggi sonori internazionali. Esiste comunque una vivace scena indie e una generazione di “neo cantautorato” piuttosto valido.

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