Cultura

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Dalla divulgazione scientifica alle recensioni di romanzi, passando per filosofia e scienze sociali, abbracciando il grande schermo e la musica, senza disdegnare ogni forma del sapere.

Immagine liberamente tratta da pixabay.com

Martedì, 25 Febbraio 2014 00:00

Arriva a Firenze il GattoBardo Festival

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Un festival teatrale qui a Firenze è già di per sé un evento, in tempi in cui non si ha voglia di investire denaro e risorse nella cultura. Un festival di teatro amatoriale è ancora più raro, soprattutto se organizzato da una compagnia di non professionisti attiva da meno di due anni.

Per questo motivo, il GattoBardo Festival, promosso dalla giovane Corte del Bardo, ha ricevuto l'approvazione del Presidente del Quartiere 5 Federico Gianassi, che lo ha ritenuto un'ottima occasione per far conoscere una realtà ben radicata nel territorio ma poco nota al grande pubblico.

Il nome dice già tutto: gli Etruschi from Lakota sono una band rock’nroll toscana, precisamente della zona di Castelnuovo val di Cecina\Pomarance, fortemente attaccata al loro territorio (ecco il perché dei “Lakota”). Simone alla chitarra, Diego al basso, Dario alla voce, Luigi alla batteria e Pietro alla chitarra acustica: cinque ragazzi che, dopo aver suonato insieme sin dall’adolescenza, decidono, due anni fa, di dare vita a un progetto “legato al cantautorato, serio e teso al professionismo”. Ad avere un ruolo importante in tutto ciò è l’incontro con Phonarchia dischi, che produrrà il primo album: “I nuovi mostri”.

Domenica, 23 Febbraio 2014 00:00

Da chi vogliamo essere governati? - Paolo Nori

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Nella pagine dei suoi libri riservate alla biografia dell'autore, Paolo Nori scherza e con la sua graffiante ironia si sottrae al faticoso compito di doversi presentare in poche righe. Quello di cui è certo però, è che scrive libri e tanto basta sapere di lui. In “Mo Mama”, uscito nell'Ottobre scorso, lo scrittore parmigiano classe 1963, compie un viaggio nella Parma del primo sindaco grillino d'Italia, analizzando con il suo tradizionale sarcasmo, le contraddizioni della 'nuova' politica.


1) Mo mama è una scatola piena di storie, storie raccontate con gli occhi di chi prova a vedere le cose come se le vedesse per la prima volta. Mo mama parla di rivoluzioni che prendendo la bici e girando per il centro di Parma fai fatica a notare, parla di storie di politici nuovi che troppe spesso ricordano quelli vecchi, parla di storie in cui l'insignificante esperienza del quotidiano ci suggerisce profonde riflessioni. Mo mama è l'arroganza di chi vuole avere ragione e l'ipocrisia di chi sa di non averla, è il busto di Picelli rivolto verso un angolo desolato della piazza e la disinvoltura di chi della semplicità e della piccolezza, ne fa dei valori da seguire. Da dove nasce l'idea di questo libro?

Quando sono andato via da Parma, nel ’99, io mi ricordo ho pensato che io era una vita che fin da piccolo in casa al mattino si trovava la Gazzetta di Parma, che si leggeva la cronaca della città, la città di Parma, si sapeva tutto quello che era successo in città, a Parma.

In attesa della formazione del nuovo governo Renzi, in questi giorni, seguiti alle dimissioni di Enrico Letta, un gruppo di studenti dell’Università Federico II di Napoli ha avviato la mobilitazione per chiedere forte e chiaro la riconferma dell’attuale ministro Massimo Bray alla guida del Mibact; si tratta di quegli stessi studenti – allievi del professor Tomaso Montanari - che nel maggio del 2013 avevano manifestato proprio con Bray in occasione di Ricostruzione Civile, evento che aveva puntato i riflettori sulla situazione disastrosa de L’Aquila e dei beni culturali italiani.

Il Ministro Bray si è decisamente distinto rispetto a chi di recente lo aveva preceduto, ma abbiamo voluto chiedere con esattezza, ad una rappresentanza di studenti di Napoli, il perché di questa decisa presa di posizione che ha coinvolto  i principali social network italiani.

Sabato, 15 Febbraio 2014 00:00

Stuart Hall, un ricordo e un profilo

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L'articolo è di Livio Sansone, Pesquisador da CAPES e Professor do Departamento de Antropologia Centro de Estudos Afro-Orientais (CEAO), Universidade Federal da Bahia [tradotto dal nostro Roberto Travagli)

Circa quattro anni fa, mi è stato chiesto da un certo numero di amici e colleghi di scrivere un breve testo, come parte della campagna per dare il prestigioso Premio Holberg a Stuart Hall. Julia Kristeva e Jurgen Habermas hanno avuto tale premio. A Stuart Hall, per ragioni che non conosco, non è mai arrivato. Questo breve testo mi è tornato in mente lunedi notte, quando ho sentito della scomparsa di Suart Hall. Io ora mi prendo la libertà di condividerlo con quelli di voi che potrebbero essere interessati .

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