Dalla divulgazione scientifica alle recensioni di romanzi, passando per filosofia e scienze sociali, abbracciando il grande schermo e la musica, senza disdegnare ogni forma del sapere.
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Palazzo Massimo, sede del Museo Nazionale Romano ubicato nei pressi della stazione Termini, ospita un suggestivo percorso museale dal titolo “Mostri. Creature fantastiche della paura e del mito”, a cura di Rita Paris ed Elisabetta Setari, visitabile fino al primo giugno.
Più di cento i reperti archeologici esposti, tra cui elementi decorativi architettonici, mosaici, pareti tombali dipinte, vasellame, statue e statuette, tre tele (un quadro fiammingo raffigurante Medusa, “Creta” di Alberto Savinio e “Perseo libera Andromeda” del Cavalier d’Arpino), antefisse con volto di Sileni e Gorgoni, bassorilievi, protomi a forma di creature fantastiche, unguentari a forma di sirena, ceramiche decorate. I preziosi oggetti appartengono alla cultura greca, italica, romana ed etrusca e provengono dai musei di Atene, Vienna, Los Angeles, Berlino, Basilea e New York.
Ascolti i Misère de la Philosophie e sembra di ritrovarsi in un vortice di sonorità diverse, perfettamente uniformi nel loro insieme. La band piombinese, nata nel 2010, ha qualcosa che colpisce al volo l’ascoltatore: la capacità di legare l’italiano a suoni zeppi di psichedelia e a riff rock che non annoiano, anzi. Già, perché l’italiano è una lingua con una musicalità infinita: basta farla funzionare e non ucciderla trasformandola in una banalità. “L’italiano per noi rappresenta una prova alla quale abbiamo dedicato tutto il nostro lavoro” ci dicono i MDLP. E non voglio mettere un freno alle mie valutazioni positive confessando che il cantautorato del quale sono bagnati i brani di “Ka-Meh”, il loro primo album, non rappresenta per nulla una banalità, bensì un ottimo lavoro, elaborato con attenzione e cura, teso a non annoiare e a non semplificare dei testi dai significati particolari e precisi.
Siamo a Los Angeles in un prossimo futuro (anche se in realtà è Shanghai).
Theodore (Joacquin Phoenix) lavora come impiegato. Scrive lettere d’amore via internet per clienti incapaci di comunicare con il/la partner. Un impiego davvero inusuale, grottesco, ma in via di sviluppo. Non riesce però a vivere la sua vita perché ha in corso un doloroso divorzio con la moglie Catherine (Rooney Mara).
Sono fermamente convinto che i problemi del presente siano anche il frutto del fatto che la sinistra, i comunisti, abbiamo smesso di essere anche organizzatori e diffusori di cultura fra le masse, cultura tout court, non solamente cultura politica.
Anche noi ci siamo cullati nel culto di una visione della cultura e della politica tutta giocata sull’immagine, cioè sul fatto che basti “apparire” per “essere”, che la riflessione razionale su fatti e cose, lo studio delle questioni, la ricerca di soluzioni ai problemi della società e del Paese siano da affidarsi esclusivamente agli “esperti” e che alla massa del popolo non rimanga che “tifare” per le diverse ricette miracolistiche “prét a porter” proposte dall’uomo della provvidenza di turno.
Come ci sono donne e uomini che ingurgitano cibo spazzatura nei fast food in nome del “non perdere tempo a tavola”, così ci sono donne e uomini che ingurgitano qualsiasi politica in nome del “non perdere tempo ad informarsi e pensare”.
Domenica 2 marzo 2014 si è verificato l’ennesima ingiustizia perpetrata nei confronti di Leonardo Di Caprio, gigantesco protagonista dell’ultimo film di Martin Scorsese ”The Wolf of Wall Street”. Sono stati proprio quest’ultimo, “American Hustle” e l’affascinante “Nebraska” di Alexander Payne i grandi sconfitti della notte degli Oscar. Anche se David O.Russell aveva già vinto premi importanti con “The fighter” e “Il lato positivo” nelle precedenti edizioni.
Basso, tromba e batteria: dopo due anni di stop tornano i Tom Moto, più carichi che mai e ancora con quel sound grezzo (ma non troppo) che ci hanno infilato in testa senza badare a togliercelo per tutto questo tempo. Ci avevano abbandonati con un lavoro pluripremiato, “Junk”, e adesso l’attesa per il nuovo album (che uscirà in primavera) si fa sempre più grande e interessante. Ma per quale motivo erano scomparsi tutto d’un tratto? Ci raccontano i Tom Moto (con un gran sorriso sulle labbra): “Il nostro batterista aveva deciso di fare un viaggio in biciletta: voleva partire alla volta di Capo Nord, da Pisa.
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