Saperi

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Le varie forme de "sapere", che cerchiamo di organizzare tra divulgazione scientifica (cliccando qui), scienze umanistiche (cliccando qui) e scienze sociali (cliccando qui), sfruttando le pur discutibili suddivisioni del nostro sistema accademico.

Immagine liberamente tratta da pixnio.com

Lunedì, 26 Agosto 2013 00:00

26 agosto 1913, Dublin lock-out

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È il 1909, Dublino è una città di 305.000 abitanti, che in larga parte vivono in condizioni di estrema miseria, con i peggiori bassifondi di Europa e bassissimi salari per la maggior parte dei lavoratori: in città nasce l’Irish Transport and General Workers Union, su iniziativa di James Larkin. Il sindacalista è stato sospeso dal National Union of Dock Labourers per un’idea poco ortodossa: il modo migliore per un’unità internazionale è organizzare i lavoratori a partire dalla loro nazionalità, lavorando per “una terra di Irlanda per il popolo di Irlanda”. Dopo un periodo in galera, nel 1912, insieme a James Connolly e William O’Brien (tra gli altri), sarà tra i protagonisti della nascita del Labour Party of Ireland. La statua di Larkin la potete trovare ancora in O’Connell Street nella capitale irlandese.

 La costruzione del socialismo tra le macerie e i fascismi

Voi sapete che abbiamo avuto in eredità dal passato un paese arretrato dal punto di vista tecnico, un paese povero e rovinato. Un paese rovinato da quattro anni di guerra imperialista, rovinato più ancora da tre anni di guerra civile, un paese con una popolazione semianalfabeta, con un basso livello tecnico, con qualche oasi industriale isolata, sommersa in un mare di piccole aziende contadine: ecco il paese che abbiamo ricevuto in eredità dal passato. Il problema consisteva nel far passare questo paese dal binario del medioevo e delle tenebre al binario dell'industria moderna e dell'agricoltura meccanizzata. Problema importante e difficile, come vedete. La questione si poneva in questi termini: o risolviamo questo problema entro il termine più breve e consolidiamo il socialismo nel nostro paese, o non lo risolviamo, e allora il nostro paese, debole tecnicamente e arretrato dal punto di vista della cultura, perderà la sua indipendenza e si ridurrà a essere una posta del gioco delle potenze imperialiste.
(Stalin, Discorso nel palazzo del Kremlino per la promozione degli allievi dell'accademia dell'esercito rosso; 4 maggio 1935)

Il problema ideologico alle origini dell'URSS

Che cosa è dunque, in ultima analisi, il leninismo? Il leninismo è il marxismo dell'epoca dell'imperialismo e della rivoluzione proletaria. Più esattamente: il leninismo è la teoria e la tattica della rivoluzione proletaria in generale, la teoria e la tattica della dittatura del proletariato in particolare. Marx ed Engels militarono nel periodo prerivoluzionario (ci riferiamo alla rivoluzione proletaria), quando l'imperialismo non si era ancora sviluppato, nel periodo di preparazione dei proletari alla rivoluzione, nel periodo in cui la rivoluzione proletaria non era ancora diventata una necessità pratica immediata. Lenin invece, discepolo di Marx e di Engels, militò nel periodo di pieno sviluppo dell'imperialismo, nel periodo dello scatenamento della rivoluzione proletaria, quando la rivoluzione proletaria aveva già trionfato in un paese, aveva distrutto la democrazia borghese e aperto l'era della democrazia proletaria, l'era dei Soviet. Ecco perchè il leninismo è lo sviluppo ulteriore del marxismo.
(Stalin, dall'opera Questioni del leninismo, lezioni tenute all'Università Sverdlov nell'aprile 1924)

Con il seguente articolo inizieremo una serie di nove pubblicazioni su Stalin e l'Unione Sovietica. L'intento dell'autore è quello di affrontare in maniera critica una delle pagine più strumentalizzate della storia del comunismo, cercando di mettere da parte umori e pregiudizi per lasciare posto ad una seria analisi ed interpretazione storica. Il lavoro sarà così articolato:

Premessa
1. Il problema politico-storiografico
2. Il problema ideologico alle origini dell'URSS

Si è spento all'età di 71 anni Lothar Bisky, per lungo tempo tra i massimi esponenti della sinistra tedesca e tra gli artefici del processo di aggregazione della sinistra in Europa. Membro della Volkskammer nella sua ultima legislatura, parlamentare anche nella Germania federale ha successivamente ricoperto il ruolo di Presidente del Partito del Socialismo Democratico dal 1993 al 2000 e nuovamente dal 2003 al 2007, leader e fondatore insieme a Oskar Lafontaine della Linke è stato Presidente del Partito della Sinistra Europea e del Gruppo della Sinistra Unitaria al Parlamento Europeo.

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