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I film della settimana, le serie televisive e tutto ciò che riguarda l'arte dello schermo (piccolo o grande che sia), senza disdegnare le arti del videogioco.

Immagine liberamente tratta da pixabay.com

Siamo a Los Angeles in un prossimo futuro (anche se in realtà è Shanghai).

Theodore (Joacquin Phoenix) lavora come impiegato. Scrive lettere d’amore via internet per clienti incapaci di comunicare con il/la partner. Un impiego davvero inusuale, grottesco, ma in via di sviluppo. Non riesce però a vivere la sua vita perché ha in corso un doloroso divorzio con la moglie Catherine (Rooney Mara).

Martedì, 11 Marzo 2014 00:00

La sindrome da Oscar

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Domenica 2 marzo 2014 si è verificato l’ennesima ingiustizia perpetrata nei confronti di Leonardo Di Caprio, gigantesco protagonista dell’ultimo film di Martin Scorsese ”The Wolf of Wall Street”. Sono stati proprio quest’ultimo, “American Hustle” e l’affascinante “Nebraska” di Alexander Payne i grandi sconfitti della notte degli Oscar. Anche se David O.Russell aveva già vinto premi importanti con “The fighter” e “Il lato positivo” nelle precedenti edizioni.

Giovedì, 06 Marzo 2014 00:00

Italia e Oscar, una storia che parte da lontano

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Molti non lo sanno, ma l’Italia è il Paese che ha avuto più premi agli Oscar come miglior film straniero: ben 14. Anche se a livello di nomination la Francia ci batte: 36 contro le 28 italiane. Ma si sa quello che conta sono i premi e i cugini di Oltralpe ne hanno ricevuti 12.

Tutti sanno che l’Italia ha insegnato a fare cinema: infatti dal 1948 in poi il Belpaese ha inanellato una serie di 5 vittorie consecutive. Due volte Vittorio De Sica con “Sciuscià” e “Ladri di biciclette”,poi la coproduzione italo-francese “Le mura di Malapaga” ( di R. Clemont) e poi la doppietta di Fellini con “La strada” e “Le notti di Cabiria”.

Poi gli americani ci hanno (volutamente?) stoppato perché la nostra qualità anche negli anni ’60 era garantita. 

Si sa gli americani erano patiti di questi due registi e non amavano particolarmente il toscanaccio Monicelli o il geometrico Michelangelo Antonioni.

Dopo una decina d’anni,il 1964 è l’anno del riscatto: esce “8 e 1/2” e Fellini ci riporta agli antichi fasti che proseguono anche l’anno successivo con Vittorio De Sica con “Ieri,oggi e domani”. 

Una macchina da guerra cinematografica. Potente. Capace di travolgere qualsiasi aspettativa e pregiudizio.

La struttura di un blockbuster, strumentalmente usata per stupire, con un coraggio narrativo che rifugge tanto gli stereotipi quando il cinema ricercato.

Bong Joon-ho raggiunge la perfezione con una regia particolarmente ispirata. Complicato riuscire a non trasmettere minima monotonia rispetto a una storia rinchiusa tra i vagoni di un treno.

Sabato, 08 Febbraio 2014 00:00

RoboCop, inutile ma senza danno

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Il remake di RoboCop doveva uscire nel 2010. Darren Aronofsky rinuncia al progetto, che finisce nelle mani di José Padilha, reduce dai successi dei due Tropa de Elite e appassionato del cult del 1987.

Sul web ovviamente si aggira una nutrita schiera di utenti che sostiene il pregiudiziale “non sentivamo il bisogno che venisse rifatto RoboCop”. È chiaro. Infatti, per fortuna, nessuno ripropone le logiche di 26 anni prima. L’intervento sulla storia è significativo e il film si adatta a un pubblico più ampio, soprattutto in termini di età anagrafica. Assomiglia a un film della Marvel piuttosto che a un noir fantascientifico.

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