Relazioni internazionali, notizie da altri paesi, ingiustizie sparse per il globo.
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Giorni particolarmente intensi, quelli appena vissuti dalla diplomazia nipponica. Il 2 e 3 settembre, nella città costiera di Vladivostok, si è tenuto l'Eastern Economic Forum (35 gli Stati partecipanti), che ha visto l'importante confronto tra il Presidente russo, Vladimir Putin, ed il premier di Tokyo, Shinzo Abe. Abe ha affermato la volontà del proprio Paese di siglare, finalmente, un trattato di pace con la Federazione Russa che risolva, diplomaticamente e giuridicamente, le questioni ancora pendenti dopo la cessazione del secondo conflitto mondiale.
L'incontro di Vladivostok si iscrive nel solco dell'ultimo confronto Abe-Putin svoltosi a Sochi in maggio e sarà seguito da altri faccia a faccia (uno a novembre si terrà in Perù nell'ambito del forum Asia-Pacifico mentre la visita di Putin in Giappone si terrà a dicembre) e si è incentrato - tenuto conto che la questione del trattato di pace sarà ancora lunga a causa della disputa territoriale riguardante le Curili meridionali (conquistate dall'Unione Sovietica dopo la fine della guerra in Europa) - sugli aspetti economici.
La neogovernatrice di Tokyo, la conservatrice Yuriko Koike, sembra tornare sui propri passi riguardo lo spostamento del mercato del pesce di Tsukiji (uno dei più importanti al mondo) al sito di Toyosu, in seguito ad uno studio sulla falda sottostante. Il costo del trasferimento, secondo calcoli della Prefettura, potrebbe aggirarsi intorno ai 588 miliardi di yen. Su una parte del sito attualmente occupata dal mercato dovrebbe sorgere una nuova strada, progettata per i prossimi giochi olimpici che si terranno nella capitale nipponica nel 2020.
Favorevole al trasferimento l'attuale direttore del mercato mentre contrarietà è stata espressa, per ragioni logistiche, da diversi operatori dello stesso. Contrario alla nuova ipotizzata sede anche il Partito Comunista che ha evidenziato l'inquinamento del sito di Toyosu a causa della presenza di una ex centrale elettrica.
Il 16 agosto uno degli amministratori della pagina condivideva sulla bacheca di “Being Liberal”, comunità Facebook con un milione e mezzo di seguaci e tra i punti di riferimento web della sinistra statunitense, un articolo di Salon (rivista web anch’essa di orientamento liberal) dal titolo “Perché i sostenitori di Sanders non possono appoggiare Gary Johnson: il suo libertarismo è antitetico al socialismo democratico del senatore”.
A introduzione del link, l’amministratore – identificato semplicemente come (W) – citava un passo dell’articolo stesso:
«Il libertarismo può suonare bene sulla carta – promuovere l’individualismo e la massima libertà; ma nella pratica le sue dottrine laissez faire porterebbero alla tirannia delle grandi imprese, l’esatto contrario della libertà (i libertari sono così ossessionati dalla minaccia della tirannia governativa da sembrare incapaci persino di prendere in considerazione la ben reale minaccia della tirannia privata, o, come l’ha definita Noam Chomsky, “tirannia di concentrazioni private di ricchezza non responsabili di fronte ai cittadini”)».
Come aveva annunciato appena insediatosi, lo scorso 18 agosto il governatore della Prefettura di Kagoshima, l'anti-nuclearista Satoshi Mitazono, ha effettuato un'ispezione alla centrale di Satsumasendai. Il governatore ha auspicato lo spegnimento dell'impianto (alcuni spegnimenti per attività ordinarie di manutenzione e test di sicurezza avverranno da qui ad ottobre) e chiesto una revisione dei piani di evacuazione.
La centrale è stata la prima, e fino alla riattivazione di Takahama anche l'unica, centrale nucleare ad essere in funzione dopo lo stop precauzionale (ed i nuovi standard di sicurezza redatti dall'Agenzia Regolatrice) intervenuto a seguito della catastrofe del marzo del 2011.
È stata presentata una denuncia, lo scorso 2 agosto, per il caso di spionaggio che ha interessato un edificio che ospita la sede del sindacato Rengo e che, durante l'ultima campagna elettorale, ha ospitato anche due comitati elettorali dell'opposizione (quello del democratico Adachi Shinya e quello di Yoshida Tadatomo, Presidente nazionale del Partito Socialdemocratico).
Il fatto è avvenuto a Beppu, località della Prefettura di Oita. Ad installare, senza le necessarie autorizzazioni, due telecamere, le quali filmavano ingressi ed uscite dallo stabile, è stato il locale commissariato di polizia. Un portavoce delle forze dell'ordine, sentito dalla stampa locale, ha negato che l'investigazione avesse carattere politico non specificando, però, la natura dell'indagine condotta. Le telecamere sono state posizionate nel prato davanti l'edificio lo scorso 18 giugno e rimosse il 24 dello stesso mese.
Il 12 agosto, dopo il via libera dell'Agenzia Regolatrice per il Nucleare, è ripartita, con la riattivazione del reattore numero 3, la centrale nucleare di Ikata (Prefettura di Ehime), di proprietà della Shikoku Electric Power. L'impianto è, attualmente, l'unico ad utilizzare un combustibile misto uranio-plutonio (il cosiddetto MOX).
Numerosi sono stati i ricorsi presentati in tribunale da cittadini residenti nei pressi della struttura. A preoccupare in particolare i residenti è il rischio, per quanti abitano nella stretta penisola di Sadamisaki, di rimanere isolati in caso di evacuazione effettuabile unicamente via mare, procedura impossibile da attuare in caso di tsunami.
Un via libera per la ripresa delle operazioni dovrebbe presto arrivare anche per il reattore numero 3 della centrale di Mihama (Prefettura di Fukui) della Kansai Electric Power. L'Agenzia Regolatrice ha, infatti, confermato, lo scorso mercoledì, che l'impianto risponde ai nuovi criteri di sicurezza introdotti dopo la catastrofe del 2011.
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