Internazionale

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Relazioni internazionali, notizie da altri paesi, ingiustizie sparse per il globo.

Immagine liberamente tratta da upload.wikimedia.org

Dalle ore 12 del 12 dicembre l'undicesima Unità delle Forze di Autodifesa terrestri nipponiche dispiegata in Sudan del Sud ha ufficialmente iniziato le proprie attività nel Paese sotto l'ombrello delle nuove regole d'ingaggio che consentono, tra le altre cose, operazioni di recupero di ostaggi.
Il Sudan del Sud, dilaniato da una guerra civile tutt'altro che interrotta sarebbe in una situazione, almeno intorno la capitale Juba presso la quale sono schierate le truppe nipponiche, “relativamente stabile” secondo quanto dichiarato dalla ministra della Difesa, Tomomi Inada, in conferenza stampa.
Di tutt'altro avviso Kazuo Shii, secondo il quale “stante l'attuale situazione le truppe delle FA potrebbero trovarsi ad ingaggiare combattimenti con soldati dell'esercito governativo del Sudan del Sud. E' inaccettabile che il primo ministro non abbia alcuna comprensione rispetto al verificarsi di questa possibilità” ha affermato il leader dei comunisti nella propria replica al premier Abe durante il question time.

Martedì, 13 Dicembre 2016 00:00

Questione tedesca e questione nazionale in Europa

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L'articolo è uscito sul numero 6 - 2016 dei supplementi cartacei del sito. Trovi il PDF sulla pagina dedicata, cliccando qui.

La piena maturazione della crisi sta travolgendo l’intero impianto retorico che era stato costruito a sostegno della globalizzazione e delle sue magnifiche sorti e progressive. Tra i pilastri che sorreggevano quella impalcatura narrativa, un ruolo portante era rivestito dalla riflessione sull’obsolescenza dello Stato-nazione come spazio dell’agire politico.

Il governo nipponico ha approvato, venerdì 2 dicembre, nuove sanzioni unilaterali verso la Corea del Nord. Tra le nuove misure approvate vi è l'espansione del periodo nel quale è negato l'ingresso in Giappone a quanti hanno compiuto viaggi in RPDC. Colpite con le nuove sanzioni anche la società cinese operante nella provincia di Liaoning, già sanzionata dagli Stati Uniti, accusata di aver fornito ai nordcoreani componenti atte a sviluppare il loro programma missilistico. Ad essere danneggiate dal nuovo, ulteriormente stringente, quadro di limitazioni al commercio della RPDC potrebbero essere anche diverse aziende cinesi che importano prodotti alimentari nordcoreani riesportandoli poi in Giappone. Anche la Corea del Sud ha deciso, il medesimo giorno, di rafforzare le proprie sanzioni verso il Paese confinante.

Dopo un travaglio durato quasi sei mesi l'Austria ha un nuovo presidente, l'indipendente “verde” Van der Bellen. Ultrasettantenne, professore universitario di economia, rifugiato e “figlio di rifugiati”, come ha rivendicato durante la campagna elettorale – discende infatti da esponenti della media nobiltà dell'Impero russo, trasferitisi in Estonia e poi fuggiti in Austria dopo l'invasione sovietica del Paese baltico – Van der Bellen, il vincitore del ballottaggio dello scorso 4 dicembre, di per sé è quanto di più lontano dal profilo dei candidati populisti alla ribalta in tutta Europa, compreso il suo avversario di estrema destra Hofer.

Un cammino silenzioso, così potremmo definire lo spostamento via terra a piedi dei rifugiati da Siria, Afghanistan e dalle aree coinvolte dai combattimenti in Medio Oriente di questi ultimi anni. Contemporaneamente alle immagini drammatiche che ci giungono ogni giorno dai nostri telegiornali sui naufragi e disperati recuperi dei migranti nel Mediterraneo, un altro dramma si consuma dal Bosforo sino ai Monti Dinarici e oltre.

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