Collocandoci nel campo della sinistra, senza credere che questa categoria non abbia più validità, ci interroghiamo sulla necessità di una sua ridefinizione, confrontando opinioni diverse e percorsi eterogenei che sono alla base della nostra esperienza.
Sono tra quelli che in RIVOLUZIONE CIVILE ci avevano creduto e, aggiungo, i temi della legalità portati da Ingroia mi erano sembrati un recupero importante di un pezzo perduto della sinistra. Naturalmente parlavamo del superamento dello sbarramento del 4%, non della conquista di grandi consensi o della maggioranza elettorale. E l'operazione mi era sembrata anche furba dal punto di vista della comunicazione…il problema è che Ingroia è rimasto sui mezzi di informazione nei giorni immediatamente successivi alla decisione di candidarsi, poi è sparito e mediaticamente non ha più funzionato; paradossalmente a un certo punto è stata la parodia di Crozza a mantenerlo un po’ in vista.
“Due rette parallele non si incontrano mai e se si incontrano, non si salutano”. Questa battuta è di Corrado Guzzanti nel ruolo del poeta Robertetti e se lo paragono alla situazione della sinistra sembra calzare a pennello. Forse è anche peggio, perchè le parallele che non si incontrano non sembrano essere due, ma molte di più e più ottuse. Basta leggere le molteplici analisi che si sono fatte dopo il voto e come si è reagito di conseguenza.
Condivido pressoché integralmente il contributo di Raul Mordenti [leggi qui]. Da li quindi vorrei ripartire nella mia riflessione: come Raul non sopporto l’ingenerosità postuma con la quale molti analisti del giorno dopo sembrano liquidare l’esperienza di RC ed il ruolo di Ingroia, e condivido, nella sostanza, l’elenco degli errori individuati nel suo articolo come concause del mancato raggiungimento del 4% alle elezioni politiche.
È indubbio che le forze a sinistra del centrosinistra avessero investito in questa tornata elettorale tutte le speranze rimanenti di tornare ad avere una rappresentanza parlamentare.
Lo strano matrimonio tra ciò che restava dell'IdV di Di Pietro e Rifondazione, Comunisti Italiani e Verdi, la “Lista Ingroia”, è naufragato spettacolarmente, conseguendo un risultato decisamente peggiore di quello della Sinistra Arcobaleno.
Anzitutto, credo di deludere dicendo che a me la scelta di presentarci con Rivoluzione Civile (=RC) parve assolutamente giusta, anzi inevitabile, e non sarei leale se oggi (come molti fanno) dicessi che la nostra sconfitta dipende da quella scelta. Anzi ti dico subito che non mi sembrerebbe una bella idea buttare con l’acqua sporca anche il bambino, cioè liberarci affrettatamente di una possibile alleanza dando la colpa al povero Ingroia della nostra sconfitta.
La serenità di chi non ha più niente da perdere è complicata da raggiungere. La storia è un concetto legato allo scorrere del tempo, per come questo viene percepito dagli uomini. Il tempo non si è fermato e nessuno è uscito singolarmente dalla storia, a causa del risultato elettorale delle politiche di febbraio. Sono constatazioni elementari, ma le tautologie sono tanto evidenti quanto facili da dimenticare.
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