Notizie dai territori o legate comunque alle lotte per i beni comuni e a difesa dell'ambiente.
Immagine liberamente tratta da pixabay.com
Ancora non era mai stato così freddo a Firenze. Tra il vento che fa scivolare due anziani e la minaccia di pioggia, il maltempo non aiuta il presidio davanti all’azienda ospedaliero-universitaria di Careggi. Intorno alle 11.00 inizia l’allestimento della mostra, con i cartelloni e le foto dedicate al servizio sanitario italiano, con i tagli che colpiscono migliaia di italiani. Ormai da tempo va avanti un progressivo svuotamento dei servizi pubblici, in una prospettiva ovviamente sempre più a favore del privato.
I dati, che sono girati senza clamore per i principali giornali italiani, dimostrano che a causa della crisi sempre più persone decidono di risparmiare anche sulle cure, a partire dai denti per arrivare alle analisi.
In un momento storico in cui riuso, riciclo e risparmio diventano più che mai imperanti, e non solo di moda, fa il suo ingresso “ Slow Water”.
“Slow Water” è un progetto articolato che guarda al passato ma soprattutto strizza l’occhio al futuro, in una dimensione in cui il tempo torna ad essere l’attore principale. Il suo obiettivo è il risparmio idrico, adesso che la risorsa acqua è sempre più nel mirino dell’ inquinamento e della siccità.
Niscemi (CL): Il MUOS (mobile user objective system) è un nuovo sistema di telecomunicazione satellitare della marina militare statunitense, dotato di quattro stazioni di terra e cinque satelliti geostazionari.
Le stazioni di terra sono costituite da tre grandi mega antenne dal diametro di 18,4 metri e due antenne UHF alte 149 metri.
Il MUOS, la cui attivazione è prevista nel 2015, consentirà di trasmettere ordini e informazioni tra le truppe americane sparse sui vari fronti internazionali e il comando centrale del Pentagono. Il sistema satellitare permetterà di guidare i droni, pericolosi aerei da guerra senza pilota per le guerre di prossima generazione e di trasmettere le informazioni tra le truppe sparse sui vari fronti ed il Pentagono.
Dopo un anno di colore e di socialità, l’ex-colorificio di Pisa di proprietà della JColors torna al grigiore, al degrado. Lo scorso settembre, dopo mesi di controversie giuridiche, richieste di legittimazione nonché di appelli di solidarietà da tutto il globo, la sentenza di sgombero è stata approvata.
Avviene nella giornata di sabato 26 ottobre, sotto gli occhi di molti manifestanti accorsi in via Montelungo, sede dell’ex Colorificio, e di molti che seguono la diretta streaming - sintomo di come questa esperienza abbia fatto coagulare intorno a sé personalità e soggetti tra loro distanti sia per quanto concerne la collocazione geografica, sia per quella politica. Gli occhi di tutt’Italia - e non solo - puntano su Pisa, basti pensare che l’hashtag “excolorificio” è il più twittato d’Italia, con twit provenienti anche dal resto d’Europa.
Da questa mattina gli occhi di tutta Italia sono puntati verso Pisa: l'hashtag #excolorificio è tra i più utilizzati dagli utenti della penisola.
I ragazzi dell'Ex Colorificio liberato sono stati svegliati da una brutta notizia: quella della possibilità di uno sgombero. Da ore oramai polizia e carabinieri si sono presentati ai cancelli per sottrarre quest'area di 14 mila mq a chi ne ha fatto un centro di aggregazione, cultura e confronto.
Al loro arrivo, le forze dell'ordine si sono trovate davanti circa 200 persone che invece di costruire barricate e fare resistenza, continuavano nelle loro attività.
La richiesta degli occupanti dell'Ex Colorificio era chiara. L'apertura di un tavolo di trattativa con il sindaco di Pisa Filippeschi, che almeno rappresentasse un tentativo serio di trovare un'alternativa alla chiusura di una delle maggiori officine di socialità ed aggregazione della città.
Purtroppo, le richieste non sono state accolte e lo sgombero è stato eseguito: le forze dell'ordine hanno interrotto uno dei corsi di italiano per stranieri che si tiene all'interno dell'Ex Colorificio.
“L’azione di stamattina” sottolinea il Municipio dei Beni Comuni, “vuole ridurre a ordine pubblico un’esperienza che parla di limiti alla proprietà, di diritti delle comunità, di sostenibilità. La nostra presenza all’interno, nonostante la pressione che proviene dalle forze dell’ordine e dalla proprietà, dimostra che c’è una comunità intera che non è più disposta a scendere a patti con l’arroganza di una società dove l’unica unità di misura è il profitto, i diritti inalienabili della proprietà privata ed il consumo di suolo e delle risorse naturali”.
E' quasi sconcertante la determinazione con la quale si procede alla distruzione sistematica di ogni tentativo di risollevare questa società dal grigiore nella quale precipita, ogni giorno, sempre più in basso. Le città, Pisa come Firenze, sono sempre più pensate a misura di turista, ignorando la necessità di stimoli culturali di chi ci vive. Non solo le amministrazioni locali non cercano di porre un argine all'aridità che si sta diffondendo ma reprimono ogni tentativo fatto da chi si organizza sui territori per provare a fornire quei servizi che lo stato, con l'abbattimento del welfare, non è più in grado di assicurare e per provare a far uscire le persone di casa, sollevandole dall'apatia che una società piatta ed omologata ci trasmette.
A fianco dei compagni dell'Ex colorificio liberato, per una città libera dal grigiore.
La notizia della prossima uscita di una miniserie Tv sul calciatore Socrates ci riempie di piacere e di attesa, come fiorentini ed anche come militanti di sinistra.
Ci auguriamo che il regista e attore Mimmo Calopresti sappia rendere omaggio senza retorica ad uno sportivo straordinario, capace di conciliare la rivoluzione personale con quella collettiva grazie allo sport.
Era la stagione 1984/85 quando arriva a Firenze Socrates Sampajo de Souza Vieira de Oliveira, in breve Socrates. Qualcuno lo chiamò il “tacco di dio” per la sua bravura nello smarcare i compagni a colpi di tacco, ma un po’ anche per sfottere la “mano di dio” ovvero Maradona; ma per i fiorentini, ironici o maligni che si voglia, l’appellativo fu “il dottore del traccheggio”.
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