Le arti in senso parziale e arbitrario: principalmente teatro (prosa e lirica), mostre e fotografia, senza rifiutare anche riflessioni più generali.
Immagine liberamente tratta da pixabay.com
Cosa sarebbe successo se a vincere fossero stati i nazisti? Se le forze di Hitler avessero scoperto non solo la bomba atomica prima degli Stati Uniti, ma avessero avuto l’opportunità di avere in mano armi nuove: cosa sarebbe successo al mondo? Questo è lo spunto con cui i sviluppatori Bethesda insieme a Machinegames hanno dato vita a Wolfenstein: The new order. Il marchio Wolfenstein è un marchio di garanzia, visto che il primo di una lunga serie è datato ben 1981.
È solo di pochi giorni fa l’ultima trovata dell’amministrazione comunale fiorentina ovvero l’affitto del Cappellone degli Spagnoli, nella chiesa di Santa Maria Novella, ai miliardari ospiti della banca americana Morgan Stanley.
Non si tratta certo del primo caso di affitto di luoghi storico-artistici a Firenze; non possiamo infatti dimenticare le polemiche scatenate dall’affitto di Ponte Vecchio a Montezemolo per un evento Ferrari nell’estate 2013 per la cifra ufficiale di 120.000 Euro, cifra che poi si sarebbe rivelata di soli 18.000 effettivamente incassati.
Collettivo Kinoglaz
Firenze. È durante un assolato sabato pomeriggio di maggio che abbiamo il piacere di incontrare Fausto Podavini: espressione gioviale, una variopinta pashmina al collo, le braccia impegnate a sorreggere i bagagli. “Abbiamo il tempo per una sigaretta?”, sigaretta sia. I convenevoli di rito ed i suoi modi cordiali stemperano la tensione di chi alla tensione non s'è mai abituato. Raggiungiamo il primo piano del circolo “Il Progresso” e si prende a chiacchierare di fotografia, “che è tutta la nostra vita” come recita la dedica apposta su una copia del suo libro. Domande e risposte scivolano via in fretta e quasi fatichi a realizzare che, sotto quell'aurea di saggezza ed umiltà, si cela uno degli sguardi più interessanti della scena fotografica internazionale. Insegnante di reportage e membro del Collettivo WSP, Fausto collabora da anni con diverse O.N.G. e Onlus; la dedizione verso la fotografia di documentazione sociale lo ha portato a girare il mondo, dal Kenya all'Etiopia, sino in Kashmir. Nonostante ciò, è uno dei progetti da lui definiti “a chilometro zero” ad avergli permesso di vincere il primo premio nella categoria Daily Life del World Press Photo 2013.
La nuova mostra in corso a Palazzo Strozzi presenta per la prima volta un confronto diretto tra Jacopo Carrucci detto il Pontormo e Giovanni Battista di Jacopo Rosso detto il Rosso Fiorentino. Il confronto ha come fulcro le divergenze e le diverse strade che i due pittori della prima metà del ‘500 intrapresero dopo essere passati dalla bottega del maestro Andrea del Sarto; divergenze pittoriche e formali che seguirono il passo delle vicende politiche del tempo che videro Rosso più vicino al mondo degli aristocratici repubblicani al contrario di Pontormo pittore prediletto e protetto dai medici.
Palazzo Massimo, sede del Museo Nazionale Romano ubicato nei pressi della stazione Termini, ospita un suggestivo percorso museale dal titolo “Mostri. Creature fantastiche della paura e del mito”, a cura di Rita Paris ed Elisabetta Setari, visitabile fino al primo giugno.
Più di cento i reperti archeologici esposti, tra cui elementi decorativi architettonici, mosaici, pareti tombali dipinte, vasellame, statue e statuette, tre tele (un quadro fiammingo raffigurante Medusa, “Creta” di Alberto Savinio e “Perseo libera Andromeda” del Cavalier d’Arpino), antefisse con volto di Sileni e Gorgoni, bassorilievi, protomi a forma di creature fantastiche, unguentari a forma di sirena, ceramiche decorate. I preziosi oggetti appartengono alla cultura greca, italica, romana ed etrusca e provengono dai musei di Atene, Vienna, Los Angeles, Berlino, Basilea e New York.
Sono fermamente convinto che i problemi del presente siano anche il frutto del fatto che la sinistra, i comunisti, abbiamo smesso di essere anche organizzatori e diffusori di cultura fra le masse, cultura tout court, non solamente cultura politica.
Anche noi ci siamo cullati nel culto di una visione della cultura e della politica tutta giocata sull’immagine, cioè sul fatto che basti “apparire” per “essere”, che la riflessione razionale su fatti e cose, lo studio delle questioni, la ricerca di soluzioni ai problemi della società e del Paese siano da affidarsi esclusivamente agli “esperti” e che alla massa del popolo non rimanga che “tifare” per le diverse ricette miracolistiche “prét a porter” proposte dall’uomo della provvidenza di turno.
Come ci sono donne e uomini che ingurgitano cibo spazzatura nei fast food in nome del “non perdere tempo a tavola”, così ci sono donne e uomini che ingurgitano qualsiasi politica in nome del “non perdere tempo ad informarsi e pensare”.
Il Becco è una testata registrata come quotidiano online, iscritto al Registro della Stampa presso il Tribunale di Firenze in data 21/05/2013 (numero di registro 5921).