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Di Marco Fantechi
Il ruolo dell'Arabia Saudita
Un Iran reinserito nei circuiti politico-diplomatici internazionali, senza sanzioni economiche ed embargo militare, riduce il potere anche dell'altra potenza regionale, l'Arabia Saudita.
Il regno dei Saud, islamici sunniti Wahabiti, ha posizioni di forza storicamente consolidate, è il paese custode dei luoghi santi dell'Islam (La Mecca) che ne fa leader del Congresso Islamico Mondiale, della Lega Araba e, come produttore di petroli, dell'OPEC, il tutto sotto l'interessata protezione, prima della Gran Bretagna poi degli Stati Uniti e dell'intero blocco occidentale.
Di Marco Fantechi
Il ruolo di Israele
Israele sarà il principale antagonista dell'accordo, da decenni è potenza nucleare (tra 100 e 200 testate) nell'impianto di Dimona, deserto del Neged, produce armamento, come testimoniato dalle foto che il tecnico Mordecai Vanunu ha diffuso, e che gli sono valse la detenzione dal 1986.
La foce che combatte.
Il titolo non è casuale, il titolo è voluto ricercato seguendo la scia di un significato ben preciso.
“… La natura si ribella e a noi ci fa felici…” cantavano così in un loro pezzo lo storico gruppo rap-militante romano degli Assalti Frontali. Il testo e la musica erano una dichiarazione d’amore verso una vicenda che ha fatto stringere il cuore a tenti, il lago che combatte, lo specchio lacustre naturale in pieno centro a Roma.
La storia del Lago di Tor Pignattara ormai è ampiamente conosciuta anche e soprattutto grazie alla battaglia intrapresa da cittadine e cittadini per restituire quel bellissimo specchio d’acqua alla collettività. Un lago d’acqua naturale ribellatosi alla prepotenza del cemento, prepotenza fomentata da chi segue come ideale solo la speculazione, nella sua versione forse peggiore, quella edilizia. La natura a Roma si è ribellata questa è una certezza e l’uomo ha risposto presente.
“Resistete a colui che costruisce una piccola casa e dice: "qui sto bene"
resistete a colui che rientra a casa e dice: "dio sia lodato"
resistete al tappeto persiano dei condomini
all'ometto dietro la scrivania
alla società d'import-export
all'istruzione di stato
alle tasse
a me stesso che vi parlo
resistete a colui che per ore intere dal podio saluta le sfilate
resistete al presidente del tribunale
alle musiche, ai tamburi, alle parate
La nascita di una alternativa al Partito Socialista Europeo è la chiave per una svolta significativa in Europa
“La federazione europea non si proponeva di colorare in questo o quel modo un potere esistente. Era la sobria proposta di creare un potere democratico europeo”.
Con queste parole Altiero Spinelli descriveva la sua idea di un'Europa unita. Oggi ci ritroviamo a vivere in un soggetto politico europeo che di politico ha ben poco. L'Unione Europea di oggi, nonostante i propositi e le buone parole spese in questi anni, non si è evoluta. Rimaniamo ancora strettamente legati a quel processo di unificazione prima di tutto monetario e economico, privo di una solida base politica che impedisce uno sviluppo egualitario dei suoi stati. Un processo che per la sua struttura economica e monetaria ha inevitabilmente portato benefici ai due maggiori stati europei, Francia e Germania, che dalla nascita dell'Unione si sono sempre contesi il controllo della linea politica da dettare a tutti gli stati. Insieme ovviamente al predominio economico e alla ricerca delle migliori condizioni per i propri paesi di diventare le locomotive del continente.
Di Marco Fantechi
"Stato terrorista", "Paese dell'asse del male", "Stato canaglia". Questi sono gli aggettivi che i media occidentali riservano a numerosi paesi nel mondo, da Cuba alla Nord Corea, dall'Iran al Venezuela, Siria, Libia, Serbia, Iraq, Afghanistan.
Gli USA sono stretti tra una politica estera imperiale, volta a tagliare il più possibile fuori i paesi che non si sottomettono alle regole del libero mercato a gestione multinazionale in cui loro svolgono un ruolo guida e una consapevolezza, tra gli ambienti più ragionevoli, politici e militari, che i principali problemi di attacchi, militari e/o terroristici, vengono da ambienti interni alle loro alleanze. Attacco 11 settembre 2001 al World Trade Center e al Pentagono - tutti gli attentatori erano musulmani sunniti, quasi tutti cittadini sauditi, il mandante Osama Bin Laden è sunnita e di origine yemenita-saudita.
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