Società

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Tutto ciò che è sociale ma non riflessione sociologica, legandosi a quello che compone la realtà in cui viviamo.

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Giovedì, 20 Ottobre 2016 00:00

Un NO non preconcetto

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Un NO non preconcetto

Complice una certa pigrizia nel fissare la data della consultazione, il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre è ormai da mesi al centro del dibattito.
Come in ogni buona campagna elettorale che si rispetti, propaganda e volontà di informare si intrecciano nelle iniziative dei due schieramenti, in proporzione abbastanza conforme. Lasciando ad altri collaboratori di questa testata o al molto materiale disponibile l'onere di evidenziare quanto di concreto e vero nel complesso delle motivazioni del “sì” e del “no” vorrei qui umilmente dare voce alle ragioni di un “no” non aprioristico e pensato in un'ottica progressiva.

Martedì, 18 Ottobre 2016 00:00

Riforma costituzionale: perché votare sì

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I tentativi di riforma costituzionale in Italia, almeno negli ultimi vent’anni, si sono sempre purtroppo distinti per tre sgradevoli caratteristiche: un allontanamento dai principii antifascisti, un grave errore di prospettiva, il contenere pressoché sempre proposte di destra.

A partire dalla Rivoluzione francese la sinistra politica ha sempre difeso la forma parlamentare unicamerale, fedele al principio che la sovranità popolare è indivisibile. Per questa ragione nel 1946 socialisti e comunisti si presentarono alla Costituente chiedendo il monocameralismo. La Dc e il Pli chiedevano invece, accanto alla Camera bassa, un Senato delle professioni, delle corporazioni e del notabilato. Il compromesso fu il bicameralismo paritario, con l’aggiunta di cinque senatori a vita di nomina presidenziale e, per la I Legislatura, di alcuni senatori di diritto.
Sotto questo aspetto la riforma Boschi rappresenta non lo stravolgimento, bensì al contrario l’effettivo e pieno sviluppo della Costituzione antifascista. Vedremo, più avanti, il perché.

Mercoledì, 12 Ottobre 2016 00:00

Bavagli post-democratici

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Bavagli post-democratici
Da Orbán a Renzi, la democrazia in pericolo


Il vento che imperversa sull’Europa da tre/quattro anni non è assolutamente paragonabile ad una bonaccia tardo-primaverile, annunciante l’arrivo dell’estate. Le perturbazioni sono minacciose e tuonano di derive autoritarie e democrazie a rischio. Il passaggio dallo stato di diritto allo stato autoritario sembra (quasi) del tutto completato; e tra imposizioni della Troika (vedi Grecia), stati d’emergenza volti a reprimere (il caso della Francia del post 14 Novembre) e nuovi muri, sembra quasi di essere ripiombati alla prima metà del secolo scorso.

Martedì, 04 Ottobre 2016 00:00

La comunicazione sociale

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Oggi 30 settembre il Cesvot (Centro servizi volontariato toscana) di Firenze ha ospitato la presentazione del libro “La comunicazione sociale”, scritto a quattro mani da Andrea Volterrani e Gaia Peruzzi. Oltre all’autore, erano presenti Federico Gelli, presidente del Cesvot, Carlo Sorrentino, docente di Sociologia dei processi culturali presso l’Università degli Studi di Firenze, Salvatore di Mola, sceneggiatore (co-autore televisivo, tra gli altri lavori, anche dell’ultra noto Commissario Montalbano), coordinati da Viviana Bossi, esperta in comunicazione no profit.

Sabato, 01 Ottobre 2016 00:00

Riformare la politica, non l'opposizione

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Se il buongiorno si vede dal mattino, lo spettacolo offerto da Matteo Renzi durante il suo primo giorno ufficiale di campagna elettorale referendaria è alquanto desolante. Si tratta infatti di una vera e propria conferma della tesi, ormai parecchio diffusa, che vede l’attuale premier come un vero e proprio “Renzusconi”, cioè l’ultima offerta politica del “serpentone metamorfico” (mi si passi il termine previano) nella fase di completa decadenza della democrazia. Chi voglia vedere uno spettacolo appena un po’ più desolante può sollazzarsi con la delirante campagna elettorale americana, dove i due rappresentanti della belva imperialista con la bava alla bocca si contendono il consenso di un pubblico completamente mitridatizzato, che segue lo show nonostante fuori vi siano piazze in rivolta e omicidi delle forze dell’ordine quotidiani.

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