Società

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Tutto ciò che è sociale ma non riflessione sociologica, legandosi a quello che compone la realtà in cui viviamo.

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Mercoledì, 01 Giugno 2016 00:00

Gestazione per altri: qualche dato - parte II

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Leggi qui la prima parte

Il secondo tipo di obiezione è di natura maggiormente etica, per quanto si intrecci fortemente al primo e concerne due punti principali: l’inviolabilità del corpo e la conseguente accusa di sfruttamento del corpo della donna e la sua riduzione a mera merce; la presunta naturalità della maternità e del suo valore indiscutibile.
A mio avviso questi due concetti si basano su due miti che non mi sento di condividere affatto: il mito del corpo come un “dato” immodificabile (il mito del dato di matrice hegeliana: il dato non è dato ma è il prodotto di un processo) e il mito della maternità.

Lunedì, 30 Maggio 2016 00:00

Gestazione per altri: qualche dato

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Si è parlato e si parla ancora tanto di gestazione per altri (chiamata anche, nel gergo comune, per quanto a mio avviso in maniera non pertinente, pratica dell’“utero in affitto”), ma forse mai con seria cognizione di causa. La polemica è esplosa durante la proposta e l’iter del ddl Cirinnà, che, inizialmente, includeva la cosiddetta stepchild adoption, ovvero la possibilità di adottare il figlio biologico del partner. Ciò ha scatenato un panico assurdo negli ambienti cattolici, leghisti, di destra e democristiani (anche all’interno dello stesso pd), adducendo come motivazione principale (oltre al presunto sacrosanto dritto di un bambino di avere sia una madre che un e non due madri o due padri!) il rischio (per altro neanche troppo immediato) che una clausola simile avrebbe spalancato ancor di più le porte al ricorso alla gestazione per altri, vietata in Italia ma più o meno regolarizzata in altri paesi esteri. Alla fine cattolici, destroidi, democristiani piddini hanno avuto la meglio, anche “grazie” alla “libertà di coscienza” invocata dai grillini e alla loro bocciatura del “canguro” e, tutte queste forze insieme, hanno affossato il ddl originale facendo decadere il punto considerato critico. La legge Cirinnà fortunatamente è passata, per quanto ancor più parziale e svilita nei contenuti – altro punto che ha creato un po’il panico, per quanto argomento meno mainstream rispetto alla stepchild è ed era la pensione di reversibilità: non sia mai che coppie di fatto abbiano diritto alla pensione di reversibilità! – , ma sicuramente essa è un primo (e spero non l’ultimo) passo di apertura verso imprescindibili diritti civili.

Venerdì, 20 Maggio 2016 00:00

Mario Nicosia, eterno giovanotto

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Un ritratto ricordo di Mario Nicosia, testimone della strage di Portella, avvenuta il primo maggio del 1947 a Piana degli Albanesi.
Un uomo carismatico che ha vissuto la sua vita all'insegna dell'impegno civile antimafioso.

Lo rivedo attento con gli occhi vispi, con la mano tesa a stringere un'altra mano, il giornale sotto il braccio, i piedi ben saldi e la schiena dritta, il bastone che gli conferiva nobiltà, la stessa che gli ha permesso di iniziare e proseguire il viaggio verso la conservazione della memoria, ponendosi come testimone della strage di Portella delle Ginestre del primo maggio 47', avvenuta a Piana degli Albanesi, per mano mafiosa, di cui i mandanti però rimangono tutt'oggi ufficialmente ignoti, è infatti definita la prima strage di Stato.

Prendete le più alte autorità europee e inseritele nel contesto di una visita in Vaticano, condite il tutto di conformismo e ipocrisia e avrete una vaga rappresentazione di quanto è accaduto il 6 maggio durante la cerimonia di consegna del Premio Carlo Magno nientemeno che a Papa Francesco. Il discorso del papa, davanti a una platea tra cui il re spagnolo Felipe e il Presidente della BCE, è una lunga invocazione al rispetto dei diritti umani e al ritorno ai valori del Padri fondatori, ma sembra piuttosto velleitario: la citazione di De Gasperi, il richiamo alla solidarietà che non deve diventare elemosina (da che pulpito!), la capacità di integrazione come punto nodale. Insomma, alla luce dei fatti che hanno attraversato la periferia europea, dentro e fuori all'UE, sembra un richiamo isterico e fuori tempo massimo, insomma quanto mai sterile per via dell'avvitamento austeritario delle politiche pubbliche europee e della legittimazione già avvenuta delle barriere lungo la principale traiettoria dei profughi.

Giovedì, 12 Maggio 2016 00:00

Garantismo vo cercando

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La vicenda che vede coinvolto, in questi giorni, il popolare giornalista partinicese Pino Maniaci, sta rimbalzando, con toni sempre più sopra le righe, dagli schermi dei nostri computer alle televisioni nazionali fino ai quotidiani di maggiore tiratura. La narrazione prevalente del fatto prescinde dai fatti contestati (un reato specifico, quello di estorsione), per concentrarsi sui toni, sulla vita privata del direttore di Telejato, sugli aspetti di natura deontologica.

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