Tutto ciò che è sociale ma non riflessione sociologica, legandosi a quello che compone la realtà in cui viviamo.
Immagine liberamente tratta da upload.wikimedia.org
With Refugees: un concerto in occasione della giornata mondiale dei migranti
Secondo le stime più recenti, sono oltre 65 milioni i profughi e rifugiati in fuga dalla guerra o da persecuzioni su base religiosa, etnica, politica. Si tratta di un evento epocale, dalle proporzioni e dalla rilevanza globale. Si tratta soprattutto, di un fenomeno frutto di un sistema-mondo sempre più polarizzato ed iniquo, dove a zone di forte concentrazione di ricchezze si contrappongono vaste aree di povertà ed instabilità in cui è troppo spesso impedita ogni possibilità di portare avanti una vita sicura e decorosa.
Fascismo ed antifascismo
In Austria, al recente ballottaggio per l’elezione del Presidente della Repubblica, il candidato che non fa mistero di avere simpatie nazionalsocialiste ha preso la metà dei voti espressi, tra l’altro è stata registrata un’alta affluenza. Le analisi del voto hanno evidenziato che il 75% dei lavoratori manuali hanno votato per l’estrema destra; se guardiamo altri significativi esempi in giro per l’Europa siamo oltre il segnale d’allarme, prossimamente governeranno ampie aree strategiche; in Francia recentemente le zone tradizionalmente rosse hanno votato il fronte nazionale (tra l’altro mi piacerebbe capire in che misura lo stesso Fronte Nazionale si rapporta con l’attuale mobilitazione sociale in Francia, personalmente non ho strumenti conoscitivi).
Di tutto quello che è stato detto a proposito della strage di Orlando, forse un articolo (“Overcompensation Nation: It’s time to admit that toxic masculinity drives gun violence” di Amanda Marcotte, apparso lunedì 13 su www.salon.com) ha colto maggiormente la questione ideologica alla radice di quel gesto terribile. In questo articolo infatti si parla di un aspetto che, sebbene diffusissimo, non solo nelle civiltà del medi oriente, ma anche (o forse soprattutto) nella nostra civilissima società occidentale, non viene mai o quasi mai sollevato e posto come problema mentre invece sarebbe meglio cominciare a sradicarlo o per lo meno a metterlo in luce.
Non c’è che dire: quando pensiamo di aver toccato il fondo, di aver raggiunto la situazione peggiore immaginabile, aprendo il giornale scopriamo che c’è sempre modo di andare più a fondo.
Parliamo di pensioni, ad esempio. Non bastavano la Riforma Fornero, il pasticcio sugli esodati e le nefaste previsioni di Boeri sullo stato della previdenza: ieri siamo venuti a sapere dell’ennesimo colpo di mano del governo, che ha illustrato nei dettagli il pensionamento anticipato che entrerà in vigore a breve. E l'idea è davvero sorprendente: si prevede infatti la possibilità di andare in pensionamento con tre anni di anticipo chiedendo un prestito ad una banca, ad un istituto finanziario o ad un'assicurazione. L'istituto di credito infatti "assisterà" il lavoratore con un assegno mensile fino al 15% più basso di quello previdenziale e questo in cambio, una volta raggiunta l'età pensionabile vera, userà l'assegno previdenziale per restituire i soldi alla banca, coprendo rate fino a vent'anni.
Nuove eutanasie sociali ai tempi dell'economia politica della vita
La stretta connessione fra politiche di austerità e incremento della mortalità non è più solo una congettura. Che il taglio dei servizi pubblici e dei sistemi assistenziali di stato, secondo la logica neoliberista dell'"efficienza", della "razionalizzazione" e dello "Stato minimo", abbia significativamente contribuito ad accrescere il tasso di mortalità in molti paesi occidentali e sviluppati è ormai un fatto conosciuto e un dato consolidato.
A urne chiuse ed a risultati del primo turno, sostanzialmente, acquisiti, si può provare a trarre un bilancio sommario di questo primo turno di amministrative.
A Roma in maniera imprevista, ma non troppo, dopo le vicende di “mafia capitale” e la guerra interna condotta contro il sindaco Marino, il Partito Democratico, ed in particolare la sua corrente più filo-premier, ottengono un risultato drammaticamente basso (la lista del PD si ferma abbondantemente sotto il 20%) mentre a beneficiare del clima di antipolitica serpeggiante nel Paese è il partito di Grillo.
Il risultato della carinissima - ma meno incisiva rispetto ad un Di Battista - avvocatessa Raggi - il cui programma su alcuni nodi chiave, dal salario accessorio dei dipendenti del comune alle partecipate, rimane un mistero - con il 34% dei voti, si colloca ben oltre le più rosee previsioni della Casaleggio associati e pone un'ipoteca importante per la vittoria dei Cinque Stelle nella capitale d'Italia. Nella mondezza cui è stata condotta Roma, il ragionierismo di gianniniana memoria, il ripetere pappagalesco l'invettiva contro "i vecchi partiti" ha, evidentemente, pagato.
Il Becco è una testata registrata come quotidiano online, iscritto al Registro della Stampa presso il Tribunale di Firenze in data 21/05/2013 (numero di registro 5921).