Relazioni internazionali, notizie da altri paesi, ingiustizie sparse per il globo.
Immagine liberamente tratta da upload.wikimedia.org
In Italia sporadici guizzi portano in televisione un Adriano Celentano che, divenuto paladino della giustizia, si appella al Presidente della Repubblica perché venga revocata la pena carceraria per Fabrizio Corona, vittima del sistema dal momento che “è stato punito solo per aver fatto delle foto” (!!!). Oltreoceano migliaia di persone sono mobilitate per salvare la vita di Mumia Abu-Jamal, giornalista e storico militante delle Black Panthers in carcere da oltre trent’anni.
Mumia Abu-Jamal è sempre stato uno dei punti di riferimento principali del movimento per l’emancipazione e la difesa degli afro americani negli Stati Uniti. Vicino alle Balck Panthers sin da quando era uno studente liceale (periodo in cui scelse il suo nome swahili) ed in seguito al movimento di simpatie anarchiche MOVE, comprese ben presto il ruolo centrale della contro informazione: fu così che, lavorando per giornali e trasmissioni radiofoniche, divenne per tutti “la voce dei senza voce”, impegnandosi in uno scrupoloso ed inflessibile lavoro di denuncia di abusi da parte della polizia e della corruzione dei politici locali.
I lettori della nostra testata hanno avuto modo di conoscere buona parte delle opinioni dei beccai (spesso non coincidenti ma su alcune questioni molto chiare e nette). Siamo consapevoli che in questa intervista alcune risposte potranno creare perplessità e che alcuni passaggi sono, per quanto ci riguarda, non condivisibili. Riteniamo però la disponibilità dell'autore un'occasione per evidenziare questioni su cui troppo spesso la sinistra sorvola e su cui torneremo, tentando di argomentare le nostre posizioni.
1) Sia in un tuo precedente lavoro che nel recente La sinistra assente di Losurdo, emerge come la politica internazionale misuri l’inadeguatezza della classe politica europea. Come sei arrivato a scegliere di scrivere proprio di Russia?
Questo libro è frutto di un interesse nei confronti del mondo russo e slavo-ortodosso che, da parte mia, risale agli anni in cui, smantellata l’URSS e distrutta la Jugoslavia, la classe politica europea, per tramite del comparto mediatico di complemento agli interessi capitalistici e imperialistici nordamericani che rappresenta, si è ampiamente prodigata in un’azione pervicace di demonizzazione di ogni forma di resistenza politica e sociale, attuata dai popoli e da determinate forze politiche di Paesi quali Russia e Serbia, ai menzionati processi geopolitici di smantellamento e distruzione.
Ucraina, Donbass: i crimini di guerra della Giunta di Kiev
Recensione del libro di Enrico Vigna “Ucraina, Donbass” (Zambon Editore)
Ottobre 1941. Nel contesto dell’Operazione Barbarossa e dell’occupazione dell’Ucraina da parte delle forze dell’Asse, a Odessa decine di migliaia di ebrei e oppositori politici vengono brutalmente sterminati.
Maggio 2014. Dimostranti federalisti vengono attaccati e inseguiti dai neonazisti del “Prawy Sektor” fino alla Casa del Sindacato di Odessa, dove entrano per cercare rifugio. È un massacro: gli inermi cittadini vengono trucidati senza pietà uno alla volta e poi l’edificio è dato alla fiamme.
Si sono dati ancora una volta appuntamento, pieni di rabbia ed entusiasmo, al presidio permanente NO MUOS in Contrada Ulmo, a Niscemi (CL), per una nuova grande manifestazione che, percorrendo i sentieri della Sughereta, è giunta come sempre davanti a quella base simbolo di devastazione e guerre, dall’arroganza e dalla prepotenza del governo degli Stati Uniti, supportato da quello italiano, che non hanno alcuna intenzione di continuare a tollerare.
Nel mutamento politico che sta attraversando il vecchio continente, all’interno di un quadro complessivo che vede una crisi delle socialdemocrazie novecentesche con la nascita di tanti “presidi” post-democratici, gli spunti per una riflessione a sinistra e verso un vero e proprio ribaltamento dell’esistente (che pare immutabile) esiste.
Uno degli esempi più lampanti della crisi della sinistra italiana è la divisione ideologica rispetto a molte questioni geopolitiche e crisi internazionali che continuano a emergere nel caotico periodo che stiamo vivendo. Emblematica di questa incapacità di una visione coerente e unitaria, è la crisi ucraina che fin dai suoi albori si è caratterizzata per la sua forte connotazione propagandistica.
Il Becco è una testata registrata come quotidiano online, iscritto al Registro della Stampa presso il Tribunale di Firenze in data 21/05/2013 (numero di registro 5921).