Relazioni internazionali, notizie da altri paesi, ingiustizie sparse per il globo.
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Nonostante le dichiarazioni ufficiali del Segretario Generale del Gabinetto Suga parlino di “situazione sotto controllo” il rilascio di acque radioattive - l'ultimo evento, che ha suscitato ampie preoccupazioni a livello internazionale, reso noto proprio a fine febbraio dal reattore numero 2 - in mare dalla centrale di Fukushima continua imperterrito.
In tema lavoro, lo scorso 2 marzo, in sede di Commissione Bilancio della Camera bassa, il deputato comunista Shozo Majima ha denunciato che Toyota ha forzato i propri fornitori a tagliare i costi per unità di prodotto per tremila miliardi di yen nel 2014.
L'esponente comunista ha affermato che in base alla legge i prezzi tra industria acquirente e quelle che lavorano producendo per suo conto debbano essere frutto di negoziazioni e debbano tener conto dei costi di produzione e non essere determinati discrezionalmente dalla azienda acquistante.
Per il parlamentare il governo dovrebbe spingere le grandi aziende a corrispondere prezzi maggiori affinché le piccole e medie aziende da esse dipendenti possano aumentare l'occupazione.
Di Luca Onesti
Per leggere la prima parte del reportage sulle questioni abitative di Lisbona clicca qui
Politiche abitative alternative. Il progetto SAAL e l’Iniziativa Quartieri Critici.
Le politiche pubbliche nel campo abitativo, anche quelle tradizionali, con tutti i limiti e le criticità che portano con sé, sono storicamente carenti in Portogallo abbiamo detto. Non sono mancati però dei progetti innovativi di progettazione e riqualificazione partecipata, e vale la pena ricordarli, anche per rendersi conto che le alternative a quello che sta succedendo a Santa Filomena esistono, basta volerle mettere in pratica.
Innanzitutto il progetto SAAL (Serviço de Apoio Ambulatório Local), voluto dall’architetto Nuno Portas, Segretario di Stato all’Abitazione e all’Urbanismo all’epoca del Processo rivoluzionario in corso (PREC), all’indomani della Rivoluzione del 25 aprile 1974. Attraverso la formazione delle Brigadas tecnicas, gruppi di giovani architetti e studenti – tra questi vi era anche Alvaro Siza Vieira, oggi uno degli architetti portoghesi più riconosciuti internazionalmente – venivano elaborati, con un processo che prevedeva la partecipazione totale dei residenti sia in fase di progettazione che di costruzione, dei programmi di recupero o ricostruzione di aree urbane degradate, al fine di migliorare le condizioni di vita dei residenti.
Di Luca Onesti
Demolizioni e sfratti alle porte della città del turismo
A quindici minuti dal centro di Lisbona si nega il diritto all’abitazione a migliaia di persone, per far spazio ad un nuovo riassetto urbano della città e alla speculazione edilizia.
Elisabete ha quarant’anni e vive in Portogallo da sette. Ogni mattina, dalle 7 alle 9, va in un grande supermercato a fare le pulizie, è lontano ma deve andarci a piedi, perché non ha soldi per pagare il pass dei trasporti pubblici. Il resto della mattinata lo passa a vendere pochi oggetti, ma non ha una licenza e deve stare attenta alla polizia.
I lavoratori giapponesi hanno una media di ore di straordinario otto volte superiore a quella degli olandesi: a denunciarlo, lo scorso 20 febbraio durante una seduta della Commissione Finanze della Camera bassa, il Presidente del Partito Comunista Shii.
La media annuale di ore di straordinario per i lavoratori nipponici è di 182, contro le 53 dei loro colleghi tedeschi e le 22 ore degli olandesi. Il parlamentare comunista ha sottolineato come tale sproporzione sia il frutto delle normative sul lavoro che non impongono alcun limite alle ore di straordinario effettuabili.
Per il Ministero del Lavoro le ore di straordinario non dovrebbero eccedere le 15 settimanali e le 45 mensili, ma questa raccomandazione non è vincolante per i datori di lavoro.
Storicamente parlando, che gli italiani e le questioni internazionali non siano mai andati troppo d’accordo è risaputo. Dalla disfatta nei Balcani durante la Seconda Guerra Mondiale alla figura fatta davanti alla sinistra di tutto il mondo permettendo che Ocalan venisse imprigionato alla vicenda dei due marò: non siamo mai riusciti ad elaborare una politica estera lineare che non fosse succube di quella atlantica e che ci ha provato, sempre mandando un occhio indietro nella storia, non ha fatto una bella fine.
Il governatore della Prefettura di Okinawa Takeshi Onaga ha ordinato, lo scorso 16 febbraio, al locale ufficio del Ministero della Difesa lo stop ai lavori di posa di blocchi di cemento nelle acque del distretto di Henoko, prime opere necessarie alla realizzazione della nuova installazione militare statunitense. L'autorizzazione della Prefettura, per quanto concerne la posa di opere in mare, è obbligatoria.
L'ex liberal-democratico, da tempo impegnato nella battaglia contro la nuova base militare, una volta di più mette i bastoni fra le ruote all'Amministrazione statunitense (ed a quella del proprio Paese) nella speranza che il progetto sia, prima o poi, accantonato.
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