Internazionale

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Relazioni internazionali, notizie da altri paesi, ingiustizie sparse per il globo.

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Domenica, 03 Agosto 2014 00:00

Nel caos della Libia

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«L'ambasciata britannica a Tripoli non sarà in grado di fornire assistenza consolare dopo il 4 agosto». Nonostante l'impegno dell'esercito inglese nel contribuire alle «prime elezioni democratiche da più di 42 anni» in Libia, anche il Regno Unito annuncia con un comunicato ufficiale un relativo disimpegno rispetto al territorio un tempo governato da Gheddafi. Un articolo del Guardian esplicitamente afferma: «Londra ha lavorato in concerto con Parigi e Washington per cercare di sbarrare la strada alle attuali violenze, ma con entrambi i partner partiti, la Gran Bretagna pare aver deciso che poco può essere ottenuto rimanendo».

Roma non viene neanche citata, nonostante la ministra Mogherini avesse rivendicato la centralità del ruolo italiano nello scenario libico in una recente audizione (del 31 luglio) con la commissione Affari esteri di Palazzo Madama: «come sapete bene l'Italia lì è un punto di riferimento anche per gli altri europei». 

Fare cadere uno dei governi peggiori dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, questo il centro del discorso pronunciato dal Presidente del Partito Comunista Kazuo Shii durante la celebrazione – lo scorso 15 luglio – per il novantaduesimo anniversario della fondazione del PCG.
Il leader dei comunisti rivolgendosi all'opinione pubblica si è a lungo soffermato sulla necessità di “bloccare insieme le ambizioni di Abe di far rivivere il militarismo”.

Il Primo Ministro nipponico Shinzo Abe ammette la possibilità che - alla luce della nuova interpretazione costituzionale - truppe del Sol Levate possano trovarsi nella situazione di ingaggiare combattimenti durante il loro impiego all'estero.
Il riconoscimento di questa possibilità avviene in seguito ad un'interrogazione del 14 luglio da parte del deputato comunista Akira Kasai. Rispondendo al parlamentare il Premier afferma che sì: “c'è la possibilità che nei luoghi dove le Forze di Autodifesa svolgono attività di supporto queste potrebbero essere coinvolte in combattimenti”.

Come si legge in uno dei volantini prodotti per la campagna, l'Europa che viviamo oggi ha raggiunto livelli di cooperazione e legislazione profondissimi per quanto riguarda la politica monetaria ed economica ma non quando si parla di lavoro. La forte crisi che viviamo oramai da anni richiederebbe a gran voce una risposta comunitaria che prescindesse dai discorsi sull'austerity e sul rigore che paiono piacere tanto alla Commissione Europea. Una risposta che parli di occupazione e che sappia cogliere le sfide che col nuovo millennio sono state poste al Vecchio Continente. Proprio da questa riflessione nasce la campagna New Deal 4 Europe. Associazioni, sindacati e personaggi politici e del mondo della cultura si sono riuniti per la realizzazione di una proposta di legge per l'occupazione e la sostenibilità ambientale.

Gli insegnanti nipponici delle scuole medie lavorano molto di più dei loro colleghi delle altre nazioni OCSE: a renderlo noto una ricerca della stessa organizzazione. Secondo i dati i docenti del terzo livello scolastico del Sol Levante lavorerebbero in media quasi 54 ore a settimana, 15 ore in più della media degli altri 34 Paesi oggetto della ricerca. Lo studio ha mostrato inoltre che i docenti giapponesi spendono il doppio del tempo rispetto ai loro colleghi dei Paesi OCSE in lavoro amministrativo (oltre 5 ore).

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