Relazioni internazionali, notizie da altri paesi, ingiustizie sparse per il globo.
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“La riattivazione dei reattori spenti è un'illusione” questa l'opinione espressa dal professor Ken'ichi Oshima (Università Ritsumeikan, Kyoto) in un'intervista rilasciata al periodico comunista Akahata.
Il docente, esperto di politiche energetiche, ha negativamente commentato il piano industriale di TEPCO (che ha trovato il consenso del ministro dell'Industria) che ha come proprio asse portante la ripresa dell'operatività dei reattori spenti in seguito alla catastrofe che ha colpito il Giappone nel 2011 sottolineando in particolare i rischi connessi alla riattivazione dell'impianto di Kashiwazaki-Kariwa.
«Belfast offrirà una cornice spettacolare ed apporterà qualcosa di molto speciale alla storia di questa corsa già mitica». Michele Acquarone rilascia questa dichiarazione a inizio 2013, quando è ancora direttore di RCS Sport (organizzatrice dell'evento), per annunciare la partenza da Belfast del Giro d'Italia n°97 (maggio-giugno 2014). Probabilmente il riferimento è al "cielo di Irlanda" cantanto dalla Mannoia o alle suggestioni che evoca il trifoglio nell'immaginario italiano.
Le polemiche che sono scoppiate attorno all'evento sportivo, ad un anno di distanza dall'annucio, non riguardano però la cultura celtica. E neanche le vicende che hanno portato al licenziamento di Acquarone. È la ferita dell'Ulster (le contee settentrionali rimaste sotto il controllo britannico) che continua a sanguinare. A ricordare il problema della questione irlandese sono state le dichiarazioni dell'onorevole Anna Lo, dell'Alliance Party (partito moderato di orientamento liberale), che ha proposto di rimuovere dal tracciato del Giro d'Italia le bandiere e i murales di Belfast (che caratterizzano la città), perché legate a un passato di guerra.
Due strade per generare un circolo virtuoso nell'economia: questo il cuore del discorso pronunciato dal Presidente del PCG Shii durante la sessione plenaria della Camera dei Rappresentanti tenutasi il 29 gennaio.
Per l'esponente comunista sono infatti due le principali azioni da compiere per risollevare l'economia nipponica: il blocco di ogni aumento delle tasse sui consumi e l'aumento dei salari da parte delle aziende utilizzando gli utili crescenti di quest'ultime.
Madrid, scritto da Nilo Di Modica
«Ma, in che senso lo eliminano?». È questa in genere la prima reazione che si registra dando la notizia del nuovo disegno di legge sull'aborto presentato lo scorso 20 dicembre al parlamento spagnolo, a firma del ministro della salute Alberto Ruiz-Gallardón.
Abituati da sempre all'intemperanza con la quale la chiesa affronta l'inesorabile scorrere dei secoli fuori dai confini vaticani, resi quasi insensibili dai suoi continui tentativi d'intervenire nella vita pubblica, di fronte alla notizia dell'eliminazione pura e semplice dell'interruzione volontaria di gravidanza in Spagna la cognizione dei più ha un sussulto.
Qualcosa non torna: come se ci avessero appena comunicato l'abolizione del divorzio o del suffragio universale.
Fanno discutere le parole del nuovo presidente dell'azienda di servizio pubblico radiotelevisivo NHK Katsuto Momii sulle “comfort women”, comuni, secondo il dirigente, a “ogni nazione in guerra”.
Dichiarazioni che hanno fatto indignare Rumiko Nishino del Violence Against Women in War Reaserch Action Center: “Vi è la volontà di giustificare le passate guerre di aggressione del Giappone ed il suo disprezzo verso le altre nazioni asiatiche. Non è sufficiente che il presidente ritratti le sue dichiarazioni. Deve dimettersi immediatamente”.
“Confronto diretto con il Partito Liberal-Democratico” questa la parola d'ordine del ventiseiesimo congresso del Partito Comunista Giapponese svoltosi nella città di Atami dal 15 al 18 gennaio.
Nella propria relazione introduttiva il Presidente Shii ha sottolineato l'esigenza di una cooperazione a livello nazionale volta a bloccare la linea militarista ed autoritaria tenuta dal governo Abe.
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