Relazioni internazionali, notizie da altri paesi, ingiustizie sparse per il globo.
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“L'aumento della tassa sui consumi (avvenuto il primo aprile di quest'anno) porterà molte più persone alla povertà”: questa la denuncia del Partito Comunista che in un comunicato della segreteria sottolinea come questa decisione sia “devastante per le condizioni di vita delle persone e dei piccoli operatori commerciali”.
I manifesti che raffigurano assieme Marwan Barghouti e Nelson Mandela si vedono sempre più frequentemente a giro. Le grandi affinità tra i due uomini, le tante somiglianze, fanno veramente sperare che questa volta possa essere possibile. Possibile creare una consapevolezza comune su quello che accade in Palestina da decenni, su quelle che sono le condizioni delle migliaia di prigionieri politici rinchiusi illegalmente nelle carceri israeliane. E sarà possibile grazie all'immane lavoro di tutti coloro che si sono impegnati nella campagna internazionale per la liberazione di Marwan Barghouti e dei prigionieri politici palestinesi (clicca qui per più informazioni e qui per un nostro articolo a proposito).
“Vietare pratiche lavorative illegali nella decontaminazione di Fukushima” questa la richiesta – ed insieme la denuncia – del vicepresidente del Partito Comunista Ichida che lo scorso 17 marzo, durante una seduta della Commissione Ambiente della Camera alta, ha mostrato i risultati di un'inchiesta dell'Ufficio del Lavoro della locale Prefettura secondo la quale 709 imprese coinvolte nei lavori di decontaminazione dell'area hanno violato le leggi in materia di lavoro. Tra le violazioni riscontrate numerosi sono i casi di non rispetto delle normative in tema di sicurezza del lavoro oltre a casi di buste paga fittizie.
Le vicende che hanno coinvolto l'Ucraina ed in particolare la Crimea hanno fatto discutere anche i comunisti giapponesi: il 19 marzo il Presidente del PCG Kazuo Shii ha rilasciato una durissima dichiarazione contro l'annessione alla Russia della penisola meridionale a maggioranza russofona.
Nel comunicato la politica russa sulla vicenda Ucraina viene giudicata “aggressiva” ed in violazione del diritto internazionale.
Vai a Bruxelles alla fine della settimana durante la quale la Commissione Europea ha discusso l'accordo del TTIP e resti amareggiata constatando che il disinteresse nei confronti dell'argomento che regna in Italia non è così estraneo oltre le Alpi.
Eppure, il fatto che le discussioni portate avanti dalla Commissione Europea siano segretate e che nella gestione dello scandalo sullo spionaggio da parte dell'NSA sia avvenuta trattenendo al massimo i nervi onde evitare decisioni affrettate e rotture tra le due sponde dell'Atlantico dovrebbero essere dei segnali. E invece no, in Italia quasi nessuno parla del Transatlantic Trade and Investment Partnership, l'accordo che permetterà di creare un'unione doganale tra Europa, Stati Uniti e Canada dando così realizzazione al recondito sogno della “NATO del commercio”.
Intervista a Argiris Panagopoulos: giornalista greco, corrispondente da Atene per il Manifesto e dirigente di Syriza
1) Ormai la Grecia è diventata un simbolo. Forti di una cultura mediterranea comune, i fautori delle politiche di austerity hanno usato il suo paese per indicare la fine che sarebbe spettata in caso di “ribellione” al governo tecnico. D'altra parte, la Grecia rincuora anche chi, nella spezzettata ed esangue sinistra italiana, spera che l'unità sia possibile: non a caso, la candidatura alla presidenza della Commissione Europea di Alexis Tsipras ha trovato tra gli italiani i suoi più entusiasti sostenitori. Come ha ribadito più volte nel corso delle interviste che le sono state fatte, dobbiamo entrare nell'ottica che solo un'azione comune, organizzata e capillare, può cambiare l'Europa.
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