Sinistre

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Collocandoci nel campo della sinistra, senza credere che questa categoria non abbia più validità, ci interroghiamo sulla necessità di una sua ridefinizione, confrontando opinioni diverse e percorsi eterogenei che sono alla base della nostra esperienza.

Venerdì, 13 Luglio 2018 00:00

Sul rossobrunismo (parte I)

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La confusione è tanta e non è detto che sia un bene – sul rossobrunismo (I)

Questo che leggerete non è un vero e proprio articolo. La massa enorme di informazioni, impressioni, tesi e parole sull’argomento che vorrei trattare (il rossobrunismo) è tale da meritare un approfondimento diviso in diversi interventi. Al massimo potrei far chiarezza su quali siano i temi per me fondamentali da essere conosciuti, discussi, condivisi, in questo momento: il lavoro, il ruolo della sinistra in una società che non offre più agganci con i vecchi rituali, o li ha stravolti ed ha dato alla piccola borghesia e al proletariato risposte diverse, la struttura sociale all’interno della nostra nazione.

A sinistra, i progressisti italiani si interrogano sulla loro sconfitta?

Zhou Enlai affermò nel 1972 di come fosse ancora presto per giudicare la Rivoluzione Francese. In realtà pare fosse stato frainteso, volendosi riferire al 1968, anziché al 1917 (si veda qui).

Però capita di sentire citato questo aneddoto come indicativo di un atteggiamento cinese rivolto ai tempi lunghi, sui quali però saremmo tutti morti, secondo un approccio pseudo-keynesiano.

Dalla speranza nel centrosinistra al rancore diffuso? Un tentativo di storia politico-passionale

Aprile, di Nanni Moretti, costruisce un finale purtroppo debole – in quella che rimane una pellicola godibile – ma evidentemente molto sentito dal regista/attore attorno alla vittoria del centrosinistra capitanato da Romano Prodi alle elezioni politiche del 1996, la cui onda lunga emozionale sblocca la vita altrimenti insoddisfacente del protagonista del film. Su una t-shirt propagandistica prodotta da Rifondazione Comunista dieci anni dopo (2006) campeggia a caratteri cubitali uno slogan motivante ed ottimista: “vuoi vedere che l'Italia cambia davvero”. Ora faccio fatica anche solo ad immaginare chi possa avere il coraggio di indossarla, e infatti la conservo come un reperto archeologico.

Europa tradita: il controverso rapporto con l'europeismo della sinistra in Italia

C’è grande confusione sotto il cielo. Nonostante per il grande Mao ciò coincise con una grande opportunità politica per la sua rivoluzione,  la grande confusione di questi giorni e queste ultime settimane non fa che acutizzare la crisi di una sinistra italiana sempre più sbandata. Senza parlare del Partito Democratico, che l’autore di questo articolo si ostina a collocare nell’orbita (sinceramente più lontana) della sinistra.

Da un grande Partito derivano grandi responsabilità. Renzi e la dirigenza del PD le hanno tradite tutte.

C’era una volta un amichevole PD di quartiere. Presente nei circoli, attento ai problemi principali degli abitanti e in buoni rapporti con i suoi vicini, che su molte cose la pensavano diversamente ma dialogavano sui temi e proposte in comune. La situazione di oggi nei quartieri è completamente diversa: oggi abbiamo, come a Firenze nel Quartiere 1, alcuni servili eletti che parlano come i cattivi che il PD, una volta, combatteva.

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