Tutto ciò che è sociale ma non riflessione sociologica, legandosi a quello che compone la realtà in cui viviamo.
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“La Costituzione Democratica è un mezzo per impedire che singoli governanti cedano alle tentazioni, oltremodo pericolose, che nascono quando troppo potere si concentra in troppe poche mani.”
Aldous Huxley
Un’iniziativa molto interessante e ricca di acceso dibattito quella organizzata dall’ANPI di Lastra a Signa, Radio Cora e l’Auser e che si è tenuta presso la Biblioteca Comunale di Lastra a Signa. Il tema era la Costituzione, che non smette mai di essere attuale, dato che da vent’anni a questa parte molti governi sembra passano volentieri il tempo a cercare di riformarla, o meglio a s-formarla. A parlarne sono stati Domenico Gallo, magistrato impegnato attivamente nella difesa della Costituzione e autore di numerosi libri e Francesco Baicchi, coordinatore della Rete per la Costituzione, con la moderazione (ma non solo) e le ottime domande di Domenico Guarino, direttore di Radio Cora. Senza dimenticare il contributo satirico e visivo apportato dalle vignette della giovane e promettente fumettista Olga Mazzolini che hanno colto in maniera sorprendentemente pungente ed efficace e a volte anche ferocemente ironica, i punti salienti della Riforma Costituzionale. Anche se credo, ahimé, che il riso suscitato dalle simpatiche “incursioni fumettistiche”sia stato un riso piuttosto amaro.
Personalmente, mi è abbastanza difficile mantenere la calma. In questi giorni i media nazionali si sono accorti dell’”emergenza migratoria”, dando spazio ad opinioni più o meno discutibili (premurandosi in ogni casi di non far mancare mai quella del verde Salvini) e “lasciando parlare le immagini”.
Raramente però si preoccupano di far conoscere ad un’opinione pubblica che di Europa sa poco o niente quale è la storia di quei trattati che Renzi e Maroni si accusano reciprocamente di aver firmato. Giusto qualche giorno fa la democratica Unione Europea ha festeggiato il trentennale dall’approvazione del Trattato di Schengen. Contemporaneamente, al confine italo-francese vicino Ventimiglia la polizia oltralpe ha chiuso le frontiere (quelle frontiere che il Trattato festeggiato avrebbe abolito) impedendo il passaggio di rifugiati che tentavano di raggiungere amici o parenti in cerca di una vita migliore e che adesso stanno manifestando portando avanti uno sciopero della fame per le strade della città ligure.
Onda Pride di diritti per tutte e tutti
È partita anche quest'anno “Onda Pride”, la due mesi di manifestazioni dell'orgoglio lgbti che vede coinvolte quindici città italiane.
Il primo fine settimana è andato, con tre cortei in città tutte particolari.
A Verona, il Pride del nord-est, nell'ex roccaforte democristiana dove la Lega Nord 2.0 governa un po' ovunque con picchi di consenso quasi bulgari.
A Pavia, con il primo Pride cittadino per i dieci anni del circolo Arcigay “Coming Out” con oltre un migliaio di persone che come esordio non sono niente male.
A Benevento, orgogliosa roccaforte dei sanniti, terra di streghe e misticismo, città papalina e antiunitaria, dove solo tre anni fa è nato ufficialmente il primo collettivo lgbti.
Questo sabato il Pride sarà a Roma, nella capitale, e con ogni probabilità sarà la manifestazione più partecipata.
Tavole imbandite
La fase storica che stiamo attraversando, è complessa difficile non solo per chi vive realmente i problemi che affliggono la società. Il capitalismo stesso ha bisogno di mutare di modificare i propri punti fissi, all’interno di una fase dove il cambiamento epocale sta creando disuguaglianze incredibili. Da un po’ di anni ormai l’economia turbo capitalista ha cercato di far intendere agli individui che lo spirito caritatevole è la vera base di una sorta di welfare o per meglio dire nuovo welfare. Non uno status quo di diritti tendenti verso una sorta di uguaglianza sociale, ma usando il paragone della tavola imbandita, trasla la politica delle briciole post-prandiali alla vita reale.
Tempo fa lessi su Il Manifesto, pochi giorni dopo l’apertura di Expo 2015, un interessante articolo dell’economista Guido Viale. Durante la trattazione del tema nell’ articolo specifico Viale parla di trickle-down economy, la teoria del cosiddetto sgocciolamento. Viviamo in un mondo in cui i più ricchi hanno l’unico e inviolabile diritto di sedersi attorno alla tavola buona, quella fatta di diritti (mai di doveri) quella condita dai profumi del buon cibo e dagli odori sani della dignità determinati dalla facoltà di scegliere il meglio per la propria vita. Poi ci sono gli ultimi, oggi più che mai la maggioranza, con una forbice sociale nettamente allargatasi. Questi disgraziati aspettano, attendono, cosa? Probabilmente le briciole.
Grandi scoperte nella penisola italica! Sembra che ci sia ancora la mafia sulla gestione dei migranti. In realtà non c'è molto da ironizzare, poiché l'approccio della cittadinanza verso la nuova inchiesta "Mondo di mezzo" ci mostra innanzitutto come la coscienza civica sia totalmente impreparata ad affrontare il capitolo secondo di "Mafia Capitale".
L'astensionismo, la distanza dell'elettorato dalla politica (comunque intesa) sono stati i grandi vincitori di queste elezioni regionali.
In questi giorni vi è stato un elenco infinito di dichiarazioni più o meno tutte simili: “occorre riflettere”, “è un dato di cui tener conto”, “è una ferita da sanare” etc. etc.
La grande riflessione che però, pressoché tutti, i rappresentanti della politica “che conta” invocano a queste striminzite ansa si ferma.
Qualche elemento riflessivo in più emerge dal Capo dello Stato che parla di “eccesso di conflitti”, analisi scontata per chi, per consuetudine, non può prendere posizioni nette, ma del tutto errata.
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