Tutto ciò che è sociale ma non riflessione sociologica, legandosi a quello che compone la realtà in cui viviamo.
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Quel referendum tradito.
Sono passati ormai molti anni da quel Giugno 2011, è passata tanta acqua sotto i ponti (tanto per rimanere in tema), quel principio d’estate stava avendo risvolti importanti, e qui le canzoni tormentone non c’entrano. Era l’estate dei Referendum, quei quattro si che sancirono una schiacciante vittoria del paese contro privati e politiche privatistiche.
Gli elettori chiamati al voto erano 47 milioni, le proposte erano 4 e la vittoria del SI avrebbe abrogato le “proposte” governative. Sulla scheda grigia si votava per grigio l’abrogazione delle norme che dovevano consentire la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare. Su quella rossa sulle modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. La verde riguardava poi l’abrogazione del “berlusconiano” legittimo impedimento, legge totalmente antidemocratica. Infine la gialla, la quale nascondeva (come ad esempio il quesito sul nucleare) una sottile ma fortissima e rivendicata battaglia sociale: in sostanza proponeva di esprimere un giudizio favorevole (votando no) o contrario (votando ancora una volta si) alla privatizzazione dell’acqua.
In un periodo in cui il lavoro è sempre più ridotto e in cui i governanti devono preoccuparsi più del deperimento delle risorse umane, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Poletti svolge un lavoro importantissimo. Un dì bacchetta le risorse umane in formazione e l'altro quelle in produzione, non ce n'è per nessuno insomma. E il metodo preferito da chi svolge diligentemente la propria professione come il Ministro non può che essere quello del bastone e della carota che permette di impartire disciplina all'ordine militare e dedizione alla causa premiando i meriti a dovere. Così mentre Boeri teorizza la messa a punto del ricambio generazionale senza il pagamento delle pensioni Confindustria chiede al Ministro di implementare tali metodi all'interno del contesto produttivo italiano.
La notte non sa nulla dei canti della notte
È quel che è, come io sono quel che sono:
e nel percepire ciò percepisco meglio me stesso
e te
Solo noi due possiamo scambiarci
ciascuno con l’altro quel che ciascuno ha da dare.
Riaffermazione del romantico, Wallace Stevens
Il 4 novembre l'appuntamento di formazione è sul campo per i ragazzi del Servizio Civile e prevede una giornata di incontro e confronto con le persone detenute nell'unico carcere (maschile) che si trova Pavia. Gli occhi sono impazienti di conoscere ma le gambe non sono dello stesso avviso. L'ansia prende il largo quando vedo giungere Don Dario in bicicletta e una macchina carica di donne con i piccoli al seguito, divertiti fanno a gara per guardare fuori dal finestrino. E' giornata di colloqui ( di visite) alla Casa Circondariale Torre del Gallo.
Allarme bomba a Firenze. Una scatola di cartone contenente batterie scariche, abbandonata al fianco di un cassonetto e a qualche centinaio di metri dalla basilica di Santa Croce. La voce corre per la città e una nuova scossa emotiva segna un’opinione pubblica inevitabilmente sovraeccitata.
La tragedia di Parigi e la comunicazione monodirezionale
Che sia perché in assenza di un sistema di informazione degno di questo nome che tutti noi ci sentiamo in dover diffondere il proprio verbo personale? O forse perché semplicemente il buon Umberto Eco un po’ di ragione ce l’aveva pure lui? Resta comunque il fatto che da venerdì scorso, in seguito al massacro perpetuato a Parigi, in centinaia, forse in migliaia si sono sentiti in obbligo di far conoscere al mondo il loro pensiero.
"Lisbon storie - storie di italiani a Lisbona"
Una confessione preliminare: vedere questo documentario, il primo che racconta la storia di diversi italiani arrivati a Lisbona a partire dalla metà degli anni novanta, è stata una sorpresa non indifferente. Una sorpresa perché, in modo originale e limpido, le storie di questi italiani approdati nella capitale portoghese mostrano le mille sfaccettature che in quella città si possono toccare con mano.
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