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Recensioni di novità, anniversari, racconti dai concerti, classifiche annuali... tutto quello che ruota attorno al mondo della musica!

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Mercoledì, 10 Settembre 2014 00:00

NEXTECH 2014 a Firenze: una guida al festival

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Dal 2007 Firenze ha il suo festival di musica elettronica. Il NEXTECH, ha portato nel capoluogo toscano alcuni dei più celebrati artisti contemporanei, imponendosi rapidamente come uno dei punti di riferimento in Italia per la divulgazione delle arti digitali.
Anche quest’anno, dall’11 al 13 settembre, Musicus Contentus ha organizzato un programma di tutto rispetto. Spiccano nella line up artisti internazionali quali Noisia, Ben Sims e Gary Back mentre fra gli italiani figurano artisti fiorentini come Ckrono & Slash e Draft b2b Teo Naddi anche se il più conosciuto è indubbiamente il sempre istrionico marchigiano Ganji Killah qua in duetto con la giovane Rayna.

Non sono poche le band storiche che pur avendo perso energia, vitalità, creatività e ispirazione, ancora continuano imperterrite a produrre musica e a fare concerti. Talvolta per passione, talvolta per ragioni economiche. Molto spesso per un comprensibile connubio di entrambi gli elementi.

Prendiamo i Blondie. Una dozzina di dischi attivi alle spalle, una carriera sfolgorante iniziata subito col botto, sui solchi di quel omonimo disco di debutto che ha lanciato Debbie Harry come una delle icone rock più sexy di sempre, un successo di vendite immenso soprattutto dopo che il garage rock degli esordi ha lasciato il posto a una dance sempre più appetitosa per il mercato mainstream, un posto d’onore nella rock’n’roll hall of fame, una carriera che si era conclusa in maniera più che onorevole nell’82 con “The Hunter”, quando erano ancora campioni di vendite ma allo steso tempo cominciavano ad accusare una certa stanchezza compositiva.

Lunedì, 07 Luglio 2014 00:00

I Metallica by request a Roma

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Alle 15 iniziano ad entrare i primi di quei 30/40 mila che alzeranno la polvere dell’ippodromo delle Capannelle. Gli stand sono abbastanza numerosi e permettono di non precipitarsi sotto al sole, ma che senso avrebbe accamparsi davanti ai cancelli o comunque arrivare ore prima se non per conquistarsi uno spazio per scorgere qualcosa che non siano soli gli schermi e il video in diretta?

Due ore dopo, intorno alle 17, appare un uomo con testa di gufo. La voce dei Kvelertak prova da accendere gli animi, senza però entusiasmare eccessivamente. Tra il cantato in norvegese e una qualità audio non eccellente, si può solo apprezzare una mezz’ora di metal onesto ma sacrificato come carne da cannone.

Giovedì, 22 Maggio 2014 00:00

Dire Straits: una band, una leggenda.

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Bisogna dire che questo lunedì 19 maggio 2014 rimarrà indelebilmente nei cuori di Firenze come serata amarcord sia per gli sportivi viola sia per gli appassionati di musica.
Mentre, dopo circa 1 minuto, l’inossidabile bomber argentino Gabriel Omar Batistuta (anche se il buon Bruno Pizzul credeva fosse … Riccardo Scamarcio!!!!) faceva partire un missile nella porta sotto la Fiesole facendo rivivere i vecchi fasti del tempo che fu, contemporaneamente nel piccolo teatro Obihall di Firenze sud si stava scrivendo la storia del rock: il concerto dei Dire Straits Legends, la concept band nata per continuare a condividere la musica che ha segnato indelebilmente la storia del rock.

1) Vittorio de Scalzi, la storia del rock italiano con i New Trolls. Avete ripreso il progetto dei “concerti grossi”, riproponendone altri due in poco tempo: quindi ora ne contiamo ben 4. Ci parli della vostra lunga collaborazione con Bacalov, in particolare dell’ultimo concerto grosso (il numero 3) che avete fatto insieme?

Bacalov è un personaggio grandissimo e uno dei migliori direttori di orchestra: direi che dopo Morricone viene lui. Per farvi capire il genio musicale di Bacalov ho un piccolo aneddoto: un giorno ci disse di aver scritto il “concerto grosso numero 2” e che ce lo voleva far sentire. Lo seguimmo fino a un albergo che aveva un pianoforte nella hall: mentre camminavamo aveva un pacco di fogli pentagrammati e li perdeva ogni 20 metri. Noi li raccoglievamo e lui non faceva una piega: quando arrivò davanti al pianoforte e mise le mani sul piano, lì si creò un silenzio religioso. Bacalov stette in silenzio per 10 minuti finché, a un certo punto si girò e ci chiese se ci fosse piaciuto. Aveva fatto tutto nella sua mente.

2) Andiamo agli inizi dei New Trolls: invece di fare cover come tutti gli altri gruppi voi avete esordito con “Sensazioni”, un pezzo psichedelico. C’era più incoscienza, sperimentazione o cosa?

Per noi era naturale, non lo sapevamo: facevamo così perché ci veniva automatico. Ci piacevano sia i Beatles che i Rolling Stones, ai quali abbiamo pure aperto dei concerti in Italia. Ci avevano colpito tantissimo nel loro modo di stare sul palco, ma non facevamo niente per copiare le loro canzoni, cercavamo di fare le nostre.

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