Relazioni internazionali, notizie da altri paesi, ingiustizie sparse per il globo.
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Settimana iniziata con un fallito test missilistico nordcoreano non commentato dalla kcna e mandato in malora, secondo i media sudcoreani, da un attacco informatico statunitense. “Il Comando per il Pacifico degli Stati Uniti ha annunciato che la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico da Sinpo, sulla costa Est della Corea del Nord alle 6,21 ora di Tokyo e che il missile è esploso quasi immediatamente. Il Ministero della Difesa ha ricevuto i medesimi dati come risultato di una complessiva considerazione di varie informazioni da noi raccolte fino ad ora” ha confermato in un comunicato ufficiale di poco successivo al tentato lancio il Ministero della Difesa nipponico.
Settimana densa di avvenimenti per la politica estera mondiale ma senza novità di rilievo rispetto alla già tesissima situazione prodottasi nelle scorse settimane. In un colloquio telefonico, durato circa 45 minuti, lo scorso 9 aprile Abe e Trump hanno confermato di voler proseguire nella linea - particolarmente irresponsabile e che può mettere a rischio la pace mondiale - da tenere nei confronti della Corea del Nord (Paese verso il quale il Sol Levante ha recentemente esteso per altri due anni le proprie sanzioni).
Ad aggiungere preoccupazione per i cittadini nipponici le dichiarazioni rese da Abe venerdì scorso che mettono in guardia circa il rischio che la RPDC possa colpire anche con gas sarin obiettivi giapponesi.
Il 41% degli stranieri residenti in Giappone ha subito discriminazioni nella ricerca di una abitazione in affitto. E' quanto emerge da una ricerca del Ministero della Giustizia resa pubblica lo scorso 31 marzo. Il sondaggio ha riguardato 18.500 cittadini stranieri maggiori di 18 anni. Tra i 4.252 i rispondenti (23% del totale) il 33% è rappresentato da sudcoreani, il 22% da cinesi mentre il 7% da filippini.
La ricerca ha anche evidenziato difficoltà per gli stranieri nell'accesso al lavoro: 697 (su 2.788 rispondenti) hanno sostenuto di essere stati respinti da datori di lavoro in quanto stranieri mentre 478 hanno affermato di aver ricevuto un salario più basso a parità di lavoro rispetto ai loro colleghi nipponici.
Il governo nipponico starebbe considerando di non consentire a Toshiba di vendere il proprio settore dei semiconduttori ad aziende cinesi o taiwanesi per motivi di sicurezza nazionale utilizzando lo strumento del "kankoku" (raccomandazione) previsto dalle leggi sul commercio estero. Una misura simile era stata usata nel 2008 per impedire ad un'azienda britannica di aumentare il proprio pacchetto azionario in J-Power.
La società intanto ha approvato, lo scorso 29 marzo, la decisione della propria controllata Westinghouse Electric, azienda operante nel settore nucleare negli Stati Uniti, di dichiarare bancarotta.
Frattanto Carlos Ghosn, in uno dei suoi ultimi atti da CEO di Nissan, ha criticato la politica protezionistica di Trump. “Il trend fondamentale è che il mondo è sempre più un villaggio. Noi continueremo a lavorare in un unico mercato” ha detto il dirigente d'azienda intervenendo ad una riunione di giovani imprenditori.
Il Ministero dell'Economia, Commercio e Industria ha, nel contempo, annunciato che il diciottesimo round di negoziazioni con l'Unione Europea per l'accordo commerciale tra le due realtà si terrà dal 3 al 5 aprile.
Tour europeo per il premier Abe dal 19 al 21 marzo. Prima tappa del capo dell'esecutivo nipponico è stata la Germania. Abe ha visitato l'importante fiera tecnologica CeBIT di Hannover che ha visto la partecipazione di 3.000 espositori (tra essi 118 giapponesi) provenienti da 70 Paesi e che quest'anno ha visto il Giappone come Paese partner ufficiale.
Nel colloquio bilaterale, durato circa 90 minuti, Merkel ed Abe si sono augurati una rapida conclusione delle trattative per un accordo commerciale nippo-europeo. “Il Giappone è nostro amico, ma ovviamente anche un concorrente che si confronta con le opzioni aperte dalla digitalizzazione” ha dichiarato la Cancelliera tedesca al termine dell'incontro. Siglato tra i due Paesi anche una dichiarazione congiunta volta a riaffermare la cooperazione nel settore tecnologico.
Il Giappone si è fermato alle 14,46 dell'undici marzo per ricordare il sesto anniversario della catastrofe che colpì la regione del Tohoku nel 2011. Una cerimonia nazionale - con la partecipazione del premier Abe e del Principe Fumihito a rappresentare la famiglia imperiale - si è svolta al Teatro Nazionale di Tokyo.
Le persone decedute a causa del terremoto e del conseguente maremoto furono 15.893 mentre 2.553 persone risultano ancora nella lista dei dispersi. Sono invece ancora 34.000 gli sfollati che vivono in prefabbricati mentre il totale degli evacuati è di 120.000 unità. A fine marzo l'avanzamento dei lavori per quanto concerne le aree residenziali dovrebbe raggiungere il 69% (si arriverà invece all'83% per gli edifici pubblici).
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